di Nicola Bossi

PERUGIA – Ad una settimana dalla sua applicazione il ticket sanitario su farmaci e prestazioni sanitarie, imposto alla Regione dal Governo nazionale, è ancora un balzello di difficile comprensione per gli utenti soprattutto delle farmacie. Sprovvisti ancora del certificato del reddito complessivo molti utenti preferiscono pagare il massimo (sei euro) piuttosto che effettuare direttamente in farmacia l'autocertificazione per dichiarare la fascia di reddito di appartenenza. Anche perchè si teme, per via del calcolo del reddito familiare, di dichiarare il falso e di incappare nei controlli della Regione e delle agenzie delle entrate. E fondamentale dunque per avere gli sgravi e le esenzioni previste dalla Regione sulla base del principio dell'equità fiscale, che le famiglie di dotino tramite i loro commercialisti del certificato di reddito.

Un aiuto arriverà direttamente a fine anno anche dai nuovi programmi e ricette che saranno messi a disposizione direttamente al medico di famiglia dove si potrà inserire la fascia di reddito e il corrispettivo pagamento. La figura del medico di base essendo più a stretto contatto con le famiglie e i singoli farà aumentare le conoscenze e gli strumenti per affrontare lo scoglio ticket sia per i farmaci che per la prenotazione delle prestazioni sanitarie tramite Cup. La tabella della Regione prevede sotto i 36mila l'esenzione totale; dal 36mila a più di 100mila euro si arriva a pagare fino a sei euro in farmacia e fino a 34 euro una risonanza o tac.

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