Pensioni e licenziamenti - Cajarelli (Cgil): "Bisogna scendere in piazza"
di Armando Allegretti
PERUGIA - Il consiglio dei ministri straordinario sta cercando un modo per alzare l'età pensionabile e portarla a 67 anni e allo stesso tempo sta cercando un altro modo per far digerire ai cittadini questo ennesimo sopruso verso i lavoratori, verso i precari e verso le donne le donne.
Ma i sindacati cosa ne pensano a tal proposito?
Abbiamo raggiunto Vasco Cajarelli, segretario Cgil dell'Umbria, che ha sottolineato ad Umbrialeft la sua posizione: “e’ una vergogna – ha detto – che il Governo utilizzi il decreto sviluppo come pretesto per aumentare l’età pensionabile, un vero e proprio diktat che sicuramente non migliorerà la crisi economica”.
In merito poi al sistema dei licenziamenti, invece, Cajarelli ha sottolineato come “la scelta del governo di favorire i licenziamenti significa utilizzare il momento di crisi economica che stiamo vivendo per legittimarli (che tra l’altro n.d.r.) non hanno nulla a che vedere con la riduzione del debito pubblico”.
"Ritengo necssario, continua, pensare di più alla qualità del lavoro e alla sicurezza dei lavoratori stessi, basta ricordare l'ultimo incidente in ordine di tempo (ieri n.d.r.) per riflettere su come sia necessario creare condizioni di sicurezza per i lavoratori"
E’ necessario - sottolinea Vasco Cajarelli - arrivare subito alla proclamazione dello sciopero generale da parte delle organizzazioni sindacali e, ritengo – conclude – che anche la Cisl e la Uil debbano mobilitarsi nello sciopero poiché hanno dimostrato, ormai, di aver staccato la spina alla fiducia del Governo”.
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