Meredith - Quel processo mediatico che non interessa ai perugini
PERUGIA - E' praticamente da giorni la sede stabile delle cosiddette ''fly'' dei vari network televisivi italiani e stranieri, l'antica piazza Matteotti di Perugia, dove si affaccia il trecentesco palazzo del Capitano del popolo sede degli uffici giudiziari perugini e soprattutto di quella sala degli affreschi nella quale entro domani dovrebbe essere pronunciata la sentenza d'appello del processo per l'omicidio delle studentessa inglese Meredith Kercher, nel quale sono imputati l'americana Amanda Knox ed il suo ex fidanzato, il pugliese Raffaele Sollecito.
Ed anche oggi, domenica di pieno sole, l'assedio delle troupe televisive non sembra essersi allentato, anzi: altri pulmini con relativa parabola satellitare sul tetto si sono allineati a fianco di quelli che erano parcheggiati da giorni davanti al palazzo di giustizia. Tra loro, a prevalere dal punto di vista numerico sono quelli di tv estere, inglesi ed americane prima di tutto, ma anche tedesche e francesi. A fare da contraltare a questa attesa a livello mediatico per la sentenza di domani, l'apparente distacco della città e dei perugini, che stamani hanno approfittato della bella giornata per fare la solita ''vasca'' nell'adiacente Corso Vannucci ma che sembrano vivere con indifferenza, se non con fastidio, l'invasione del circo televisivo.
E - assicurano alcuni edicolanti del centro - il processo, almeno in numero di copie di giornali vendute, non ha portato benefici sostanziali.
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