PERUGIA - La CGIL ritiene utile e importante proseguire e anche accelerare il processo delle riforme nella nostra regione, nella consapevolezza che il Sindacato confederale è stato sempre ed è un soggetto interessato all’innovazione e al cambiamento, come dimostra la costituzione dell’Azienda Regionale della Mobilità e tante altre proposte che dal sindacato sono partite. Lo ha detto il Segretario Generale CGIL Umbria Mario Bravi.

"E questo - contuinua Bravi - vale sia per la sanità, sia per la riforma del sistema endoregionale e delle Agenzie, ma non può prescindere dalla valorizzazione di punti di eccellenza importanti. In questo percorso che va avviato vanno sottolineati dei punti fondamentali: il necessario coinvolgimento del sindacato nella definizione dei percorsi di riforma: pensiamo che nessuna esternazione preventiva, seppure legittima, possa predeterminare soluzioni che vanno costruite anche con le organizzazioni sindacali; il tema della semplificazione è un tema utile e importante, ma di per sé non è sufficiente a indicare un processo di riforma vero e reale, che non può non tener conto delle esigenze dei cittadini; la crisi economica globale che attacca pesantemente il nostro Paese e l’Umbria ci dice che lo schema della privatizzazione ad ogni costo dei servizi pubblici locali è uno schema che va nella direzione opposta ad un processo di riforma vero".

"In questo senso crediamo che occorra lavorare per valorizzare l’esito del referendum sull’acqua pubblica, scongiurare i tentativi di privatizzazione della sanità, di cui il massimo ideologo ed artefice è il Ministro del welfare Sacconi e crediamo che vada salvaguardato il polo informatico pubblico della nostra regione. Pensiamo con estrema chiarezza che la realtà di Webred nella nostra regione rappresenti un punto importante di professionalità che in un processo di riforma vero deve essere salvaguardato e non avviato verso un percorso incomprensibile di disarticolazione" - continua il segretario della Cgil.

Infine, sottolinea Bravi - "Così come sul versante della sanità pensiamo che un processo di riforma dell’assetto delle ASL non possa prescindere dalla valorizzazione dei punti di eccellenza raggiunti e che presuppongono l’esigenza di avere risposte sul terreno delle liste di attesa e dei servizi nel territorio.

Con questa consapevolezza riteniamo utile approfondire il terreno di confronto avviato nel tavolo per l’alleanza lunedì scorso, coscienti che la priorità della nostra regione è rappresentata dal lavoro, dalla difesa del nostro apparato manifatturiero, sapendo che le vicende di questi giorni ci dicono che il perimetro della crisi industriale si sta allargando (come indicano i dati sulla cassa integrazione e la vicenda della IMS di Spoleto).

Coniugando riforme, sostegno al piano per l’innovazione e per il lavoro, con il pieno coinvolgimento delle forze sociali si può e si deve difendere l’assetto produttivo e la coesione sociale della nostra regione per un futuro che guardi e dia una risposta alla giovani generazioni".
 

Condividi