Manovra: la ricetta alternativa c’è
PERUGIA - Il Segretario di Rifondazione Comunista dell’Umbria, Stefano Vinti, sostiene che esiste una “manovra” alternativa, valida e attuabile. Per uscire dalla crisi bisogna invertire la rotta e rovesciare le politiche che l’hanno causata.
La manovra che vogliamo ha alla base alcuni grandi snodi: Patrimoniale e Tobin Tax, blocco delle spese militari, eliminazione dei privilegi del Vaticano.
Attuando da subito misure in tal senso avremo un effetto di contrasto alla crisi ed un notevole incremento delle entrate dello Stato.
Ci impegneremo pertanto affinché sia attuata un’imposta sulla patrimoniale ed introdotta la Tobin Tax. Con un’imposta sui grandi patrimoni immobiliari e finanziari sopra gli 800.000 euro, il contrasto all’evasione fiscale e la tassazione delle speculazioni finanziarie si produrrà un gettito da destinare alle emergenze sociali del paese.
Ci batteremo per i tagli alla difesa. Risparmiamo 29 miliardi di euro previsti per l’acquisto di cacciabombardieri ed elicotteri da combattimento. Tagliamo le spese annue per le nostre truppe impegnate in situazioni di guerra, circa 1 miliardo e mezzo l’anno. Ed usciamo dalle missioni in Afghanistan e Libia.
Tocchiamo gli intoccabili. Quanto ci costano i privilegi del Vaticano? Quanto ci si guadagnerebbe ad eliminarne almeno alcuni? Si stima che le entrate per lo Stato potrebbero ammontare per lo meno a tre miliardi annui.
Come?
Basterebbe eliminare l’esenzione dell’Ici, che scandalosamente lo stato del Vaticano può non pagare. Ritoccare l’8 per mille trasformandolo in 5 per mille (come per le associazioni no profit), rivedere le numerosissime agevolazioni fiscali su Ires, Irap e Iva e magari tagliare i fondi alle scuole private (invece che alla scuola pubblica).
Uscire dalla crisi quindi è possibile con una “manovra” alternativa. In una situazione di emergenza come quella attuale, incidere su questi flussi di denaro può essere determinante per riequilibrare i conti.
Venerdì
19/08/11
13:34
I partiti fantasma hanno bruciato 500 milioni questo anno e i partiti attivi si apprestato a due tornate elettorali 2012 e 2013 con solo una riduzione del trenta x cento sui rimborsi. In questo modo non si conquista la credibilita' verso gli elettori per chiedere impegno e sacrifici, i costi veri della politica non si toccano mai. Quanto alla manovra ogni anno dovremo inventarci un taglio nuovo, perche' non si incide sulle falle derivanti dalla inefficienza e dalla mancanza di infrastrutture degne di una nazione avanzata. Le falle sono dapertutto: evasione, acqua, energia, rifiuti, criminalita', dissesto idrogeologico e calamita' indotte, che ci portano via senza colpo ferire centinaia di miliardi ogni anno, la vera sfida sociale e politica che ci aspetta e' la reazione contro gli sprechi, bisogna uscire dalla logica consolatoria delle manovre a tempo, fino alla prossima crisi. Anche i 24 miliardi spesi per la macchina politica si stanno rivelando mal spesi, perche' il paese non brilla per effficienza, nonostante abbiamo il costo piu' alto in europa della politica.