di Simone Cumbo*

PERUGIA - E' questo il grido di allarme, nei molti dibattiti in corso in stampa e Tv, che politici e tecnici hanno lanciato riguardo ai tragici avvenimenti atmosferici della Liguria e del Nord Italia.

Idee e proposte per uno sviluppo sostenibile del territorio che gli ambientalisti, oramai da diversi anni, propongono alle Amministrazioni pubbliche. Anche in Umbria e in altotevere dove questo ha portato alla condivisione. da parte di molti amministratori, di uno sviluppo del territorio e delle città più a “misura d'ambiente e di cittadino” . Tutto ciò si è concretizzato nell'individuazione di nuovi piani regolatori a “consumo zero” che fanno della riqualificazione urbanistica (recupero dell'esistente, creazione di spazi verdi e di socialità) il loro punto focale.

Un buon senso, quello della prevenzione e della gestione del territorio, che purtroppo talvolta viene contraddetta dalla pratica delle “varianti al piano regolatore” che troppo spesso, nel segreto delle commissioni consiliari, autorizza edificazioni senza senso e fortemente discutibili delle quali abbiamo sempre più spesso conoscenza .

Dalla zona Montesca a Città di Castello alla località Corposano a San Giustino per citarne due...

Non vorremmo che questo “ritorno al mattone” per fare cassa con le licenze edilizie, visti gli ingenti tagli ai comuni da parte del governo centrale, sia il “modus operandi” di qualche amministratore poco previdente che pensa così di risollevare le casse comunali!

Ipotesi questa che respingiamo e denunciamo con forza dato che ha già fatto non pochi danni al nostro territorio e all'ambiente.
Si pensi piuttosto a piani di recupero e ad un “restaurazione dell'esistente” che può, questo sì, ridare slancio all'economia locale!

Assieme alla“green economy” che anche nel territorio altotiberino va sempre più espandendosi con realtà imprenditoriali innovative ed ecosostenibili alle quali le amministrazioni altotiberine devono sempre più guardare con attenzione, assieme al comparto turistico che necessità di un sostegno importante.

Pensare che il rilancio delle edilizia e dello sviluppo del territorio possa passare attraverso espansioni urbanistiche, tenuto conto fra l'altro della stabilità demografica della popolazione residente, ci pare un grave passo indietro rispetto alle nuove sfide ambientali che anche i comuni altoriberini hanno, almeno a parole, fatto proprie... 

*Presidente LEGAMBIENTE “Alta Valle del Tevere”

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