Concussione e abuso d'ufficio. Avvisi di garanzia a Goracci ed Ercoli
di Armando Allegretti
PERUGIA - Concussione e abuso d’ufficio, di questo sono accusati il vicepresidente del consiglio Regionale Orfeo Goracci e l’ormai ex vicesindaco di Gubbio Maria Cristina Ercoli.
L’inchiesta che ha visto la presentazione da parte della Procura di due avvisi di garanzia è partita dopo la denuncia di un ex dirigente comunale di Gubbio.
Entrambi sono indagati per ipotesi di concorso in concussione e abuso d’ufficio. La concussione consiste, in particolar modo, nel farsi promettere o farsi dare del denaro abusando della propria posizione di pubblico ufficiale.
Al momento il fascicolo è nelle mani del pm Antonella Duchini e all’ormai noto Mario Formisani, che sta seguendo l’inchiesta sulla cosiddetta “Sanitopoli”.
Assunzioni sospette. Nel mirino degli inquirenti anche stavolta sono finite assunzioni sospette che sarebbero avvenute tra il 2009 e il 2010. Sempre secondo le accuse Goracci e Ercoli avrebbero “indirizzato” assunzioni all’interno del Comune di persone di loro fiducia e secondo il reato ciò sarebbe avvenuto in cambio di qualcosa.
Come detto sarebbe stato un ex dirigente a raccontare cosa sarebbe successo nel comune di Gubbio e a presentare una querela dettagliata in merito ai reati contestati. Da li poi le indagini che hanno portato gli inquirenti a procedere con la presentazione dell’avviso di garanzia, ai due, ieri nel primo pomeriggio.
Venerdì
04/11/11
10:03
che cosa è, la maledizione dell'ufficio di presidenza del consiglio regionale?
Venerdì
04/11/11
12:19
ALTRO CHE SEL O ITALIA DEI VALORI. SCOMMETTO CHE NEMMENO CARPINELLI AL GRUPPO MISTO VUOLE AVERE A CHE FARE CON QUESTO GRANDE COMUNISTA.
Venerdì
04/11/11
13:40
E' un avviso di garanzia, non una condanna in giudicato.
Venerdì
04/11/11
14:03
credo proprio che per i reati di concussione e abuso d'ufficio sia sufficiente la condanna in primo grado per la sospensione dalla carica. sono considerate dalla normativa imputazioni molto gravi per chi riveste ruoli di pubblica rappresentanza, per cui scatta una "sanzione" prima del passaggio in giudicato