Come ti frego il negoziante. Borse ed hi-tech e il furto diventa di lusso
Di Armando Allegretti
PERUGIA - Arrivano brutte notizie dai negozietti sotto casa e dai grandi centri commerciali, i furti aumentano sempre di più e si passa dalle piccole cose che si riescono a tenere in una tasca ad oggetti sempre più grandi e impegnativi: l’hi-tech sembra andare per la maggiore, ecco che i negozianti si vedono sparire sotto gli occhi i-phone, i-pad e anche trapani (secondo una recente ricerca sarebbe proprio il trapano l’oggetto del desiderio più rubato).
Da tutto questo ne deriva che il costo sociale ricade sugli onesti, tanto che nel 2011, per colpa dei taccheggi, ogni famiglia italiana si vedrà ricaricare 175 euro sul proprio già risicato budget, ed è la nazione dove si pagherà di più visto che il tetto massimo di questa tassa invisibile in Europa è di 150 euro.
I dati sono stati resi noti dal Barometro Mondiale dei Furti nel Retail ed indicano che il valore complessivo delle perdite in Italia è salito a 3 miliardi e mezzo di euro, con un incremento rispetto al 2010 che supera la media globale: 7% a fronte del 6,6% dello scorso anno.
Queste sono le cosiddette differenze inventariali, cioè degli ammanchi complessivi causati da furti di singoli clienti, rapine, furti eseguiti dagli impiegati dei negozi e anche semplici errori dell’amministrazione distratta dei negozi.
Sempre secondo gli studi resi noti, il 25,9% è cola dei dipendenti stessi, il 6,3% di furbetti che sottraggono merce durante il rifornimento e l’approvvigionamento e il 17% di errori di amministrazione. Il restante 52,7% è composto da le organizzazioni criminali, cleptomane, la bravata dell’adolescente e magari qualcuno che ruba del cibo perché ne ha realmente bisogno.
In ogni caso, per ricettazione o puro gusto del proibito o semplice divertimento, ecco cosa si fa sparire più facilmente. Accessori firmati: scarpe, cinture, borse. Poi lettori mp3, cellulari, giochi per console. A ruota ci sono i profumi e gli articoli per la cosmesi e i capi di abbigliamento.
Il cibo fresco si “piazza” al sesto posto con carne e formaggi. Seguono gli articoli per ufficio, soprattutto le cartucce per le stampanti, e i sempre desiderati trapani.
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