Cgil - Per un servizio sanitario nazionale pubblico, universale e di qualità
PERUGIA - Lo dice in maniera molto chiara l'articolo 32 della nostra Costituzione: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività”. E il Servizio sanitario nazionale, pubblico, universale e di qualità, rappresenta la garanzia essenziale per la difesa di questo diritto.
“Ma oggi questo diritto fondamentale è stato messo a repentaglio dall'operato del Governo che, con i provvedimenti economici e finanziari, ha tagliato 8 miliardi alla Sanità, introdotto con i ticket sanitari una vergognosa tassa sui malati, azzerato il Fondo per la non autosufficienza e ridotto drasticamente i finanziamenti agli enti locali, smantellando di fatto lo stato sociale del paese”. Lo ha affermato questa mattina Mario Bravi, segretario generale della Cgil dell'Umbria, in una conferenza stampa tenuta a Perugia insieme alle categorie di pensionati e lavoratori pubblici, Spi Cgil e Fp-Cgil per presentare le prossime iniziative di mobilitazione del sindacato. Infatti, anche ora che “finalmente” il Governo Berlusconi si è fatto da parte, la Cgil intende “mantenere alto il livello di mobilitazione per far capire al nuovo Governo che tagli al welfare e alla sanità non possono essere la via per uscire dalla crisi”.
Dunque, archiviato il “disastroso governo Berlusconi”, la mobilitazione della Cgil continua a partire dal venerdì 18 novembre quando in tutto il Paese il primo sindacato italiano darà vita ad una giornata di protesta per dire basta ai provvedimenti che colpiscono soltanto le fasce più deboli, ai tagli e ai superticket, e per avanzare al nuovo Governo e alla Regione una serie di proposte.
Innanzitutto, secondo la Cgil, “il Governo deve adeguare il finaziamento per garantire i Livelli Essenziali di Assistenza in tutte le regioni e abolire i super ticket da 10 euro”. L'Italia, ricorda il sindacato, spende infatti meno degli altri paesi europei in Sanità. E allora, anziché proseguire sulla strada dei tagli, è fondamentale “colpire gli sprechi e le spese inappropriate” e “riconvertire la rete ospedaliera a favore dei servizi territoriali, i cosiddetti Centri Socio Sanitari del Distretto”, i quali, secondo quanto proposto dalla Cgil, “devono restare aperti 24 ore su 24, garantendo, con la presenza dei medici di base, le cure primarie, visite ed esami e fornendo i primi soccorsi ai codici bianchi e segnalazioni ai 118”.
Proposte concrete che parlano anche all'Umbria, dove una sanità virtuosa - la migliore a livello nazionale sommando i risultati di bilancio con quelli sui Lea (livelli essenziali di assistenza) secondo i dati del ministero della Salute pubblicati a marzo 2011 – garantita soprattutto grazie al lavoro pubblico di alta qualità di migliaia di operatori, non può oggi essere rimessa in discussione, nonostante le crescenti difficoltà derivanti dalla crisi e dai tagli operati dal passato Governo.
“Dalla crisi – ha osservato Vanda Scarpelli, segretario generale della Fp-Cgil – si può uscire in due modi: con ulteriori tagli e quindi mettendo in ginocchio il nostro sistema sanitario pubblico, oppure riorganizzando e spendendo al meglio le risorse disponibili, con sinergie e razionalizzazioni, senza aperture al privato e favorendo una reale partecipazione delle scelte. Noi crediamo che questa seconda strada sia quella da percorrere, anche in Umbria, partendo dallo sblocco delle assunzioni e dalla lotta al precariato, soprattutto nella dirigenza medica. Senza dimenticare – ha aggiunto Scarpelli – la situazione dei 35 autisti soccorritori della Croce Rossa che, dopo la privatizzazione dell'ente, sancita nel maxiemendamento, l'ultimo regalo del Governo Berlusconi, rischiano di ritrovarsi senza lavoro”.
Nella giornata di mobilitazione del 18 novembre la Cgil dell'Umbria, con lo Spi e la Fp, organizzerà volantinaggi in tutti i presidi ospedalieri della regione oltre che nei distretti. “Ma la mobilitazione e l'informazione interesserà anche i centri socio culturali degli anziani – ha sottolineato Nilla Ialacci, dello Spi Cgil dell'Umbria – lo Spi è infatti impegnato al fianco della Cgil in questa battaglia in difesa del diritto alla salute, con particolare attenzione ad un tema per noi fondamentale, che è quello della non autosufficienza sul quale, dopo l'azzeramento del fondo da parte del Governo, siamo preoccupantemente fermi anche nella nostra regione”.
“La nostra mobilitazione parla al nuovo Governo, al quale non diamo una fiducia al buio, perché prima che alla soddisfazione dei mercati noi siamo interessati a quella di lavoratori e pensionati – ha chiarito in chiusura di conferenza stampa Mario Bravi – ma parla anche alla Regione Umbria che sull'applicazione del superticket aveva promesso l'utilizzo dell'Isee, che invece ad oggi non è stato ancora introdotto, con grave danno per i lavoratori dipendenti e i pensionati e con il rischio di avvantaggiare invece i disonesti e gli evasori fiscali”.
Dunque, la mobilitazione della Cgil continua, il 18 novembre in difesa della sanità pubblica e poi il 3 dicembre con la grande manifestazione nazionale per il Lavoro alla quale l'Umbria darà un grande contributo. “Archiviato il governo Berlusconi – ha concluso Bravi - noi continuiamo a chiedere un'inversione di tendenza netta, che coniughi crescita, welfare e giustizia sociale. Solo così si potrà davvero superare una crisi che finora è stata pagata esclusivamente dai ceti più deboli”.
Martedì
15/11/11
02:30
E' DI QUESTI GIORNI LA NOTIZIA ,TRA L'ALTRO DIFFUSA CON ENFASI E DOVIZIA DI PARTICOLARI ,DELLA REALIZZAZIONE DELLA ENNESIMA CASA FAMIGLIA PER DISABILI IN UMBRIA ,PER L'ESATTEZZA A GIANO DELL'UMBRIA-
PARTICOLARI ,APPUNTO,CHE AVREMMO FATTO A MENO DI CONOSCERE ,PER LA RABBIA E SGOMENTO DI VEDERE IL DENARO PUBBLICO COSI MAL GESTITO ED INDIRIZZATO ,PER REALIZZARE UNA STRUTTURA PER 12 POSTI SI SPENDERENNO UN MILIONE DI EURO DI FONDI PUBBLICI ,CIFRA ASSURDA, E CHE LASCIA L'AMARO IN BOCCA SAPENDO CHE, CON LA STESSA SOMMA ,SI SAREBBE POTUTO GARANTIRE, A BEN 100 DISABILI GRAVI ED ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI ,UN ASSEGNO MENSILE DI BEN 800/900 EURO PER CONTRIBUIRE A PAGARE BADANTI ED OPERATORI AL DOMICILIO .
QUAL'E LA DIFFERENZA ?
CON LA CASA FAMIGLIA SI ASSISTERANNO APPENA 12 DISABILI CREANDO SI E NO 5/8 POSTI DI LAVORO ,CON L'ASSEGNO PER L'ASSISTENZA A DOMICILIO POTENZIALMENTE DI POSTI SE NE CREEREBBERO MOLTI DI PIU' ,ALMENO 70/80 ,NUMEROSE LE FAMIGLIE, CHE GRAZIE A QUESTO INCENTIVO ,RICORREREBBERO AI SERVIZI DI UN OPERATORE CHE PRESTI ASSISTENZA PER UN CONGRUO NUMERO DI ORE ,SICURAMENTE LA GRAN PARTE DEI BENEFICIARI ..
QUALE AMMINISTRAZIONE PER QUANTO MIOPE E GRETTA NON RICONOSCEREBBE QUESTI INDUBBI VANTAGGI ?
FATEVI UN GIRO NEL CUORE VERDE ....
DIMENTICAVO ,E DEL PROGETTO PER L'ASSITENZA DI 5 PROFUGHI DEL NORD AFRICA NEI PRESSI DI TERNI ? 250.000 EURO ALL'ANNO ALLE ASSOCIAZINI COINVOLTE ,UNO DEI PROFUGHI ,A DETTA DELLO PSICOLOGO CHE LO SEGUE(QUANDO NE AVETE BISOGNO TROVATENE UNO GRATIS VOI SE CI RIUSCITE )ERA DEPRESSO, ALLORA LO SPECILAISTA HA CHIESTO AI RESPONSABILI DI MANDARLO ,A SPESE DELLA REGIONE,IN PALESTRA PER CURARE LA DEPRESSIONE ....
FATEVI UN GIRO NEL CUORE VERDE ...