Non è uno scherzo, il progetto che riguarda la creazione della “Nuova biblioteca degli Arconi”, che verrà presentata domani mattina alle 10,30 al Pincetto di Perugia, è già pronto ad incassare visibilità in rete. Ma forse suo malgrado. Di certo la presentazione che lo stesso Comune ha deciso di fare sul suo sito, della biblioteca in questione, ha carattere ufficiale (vedi http://www.comune.perugia.it/notizie/la-nuova-biblioteca-degli-arconi). “Una biblioteca per il lettore, non quello ‘occhialuto, emaciato, con difficoltà a relazionarsi con gli altri, se è un uomo. Se donna, anche racchia e un po’ snob’, così efficacemente dipinto da Giovanni Solimine, ma un lettore inteso come cittadino attivo, desideroso di informarsi e aggiornarsi, incontrarsi con gli altri e comunicare”, recita il testo apparso sul sito. Ecco, a quanto pare, la nuova biblioteca perugina non è un posto per talpe e racchie. Porte aperte a tutti gli altri. Certo è che il professor Solimine, nel suo “L’Italia che legge”, non intendeva di certo diffondere un’immagine caricaturale del lettore di biblioteche. Ma, se mai, al contrario, cercava di dare una ripulita all’immaginario collettivo che associa la lettura ed i suoi loghi ad un’immagine stereotipata di lettore e forse anche di intellettuale. E, tanto per chiarire, sempre il suddetto professore affermava, inoltre, che il tipico frequentatore di biblioteche è sotto i 34 anni ed è donna. Ma quello che per il citato Solimine è uno stereotipo da superare, per il redattore della presentazione in oggetto, sembrerebbe essere una realtà da combattere, o a cui “sbarrare l’accesso alla nuova biblioteca”. Almeno metaforicamente.  Quindi, fuori a manganellate l’occhialuto e dentro la gente comune, che si deduce non possa essere, né racchia, né occhialuta, né tanto meno snob. Chissà dopo questo incoraggiamento quanti nuovi lettori verranno attratti da questo luogo della cultura "fuori dagli schemi".

Lettera firmata

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