Valentino(Pdl):"Sanitopoli e questione morale il Pd predica bene e razzola male"
PERUGIA - “Nel Consiglio regionale del 20 settembre è andata in onda l'ennesima farsa targata ‘PD & Company’”. Così il consigliere regionale Rocco Valentino (Pdl) secondo il quale la “lunga attesa” in merito alle decisioni della Giunta Marini circa i destini dei soggetti che a vario titolo risultano coinvolti nella vicenda “Sanitopoli”, “ha solo prodotto l'assegnazione della ormai ex direttrice della ASL 3, Maria Gigliola Rosignoli agli uffici dell'assessorato: la montagna – sottolinea Valentino - ha partorito il topolino, con relativa caduta di stile. Infatti la Giunta che per comunicare tale decisione, come nella migliore tradizione della sinistra, ha pensato bene di far sapere tutto ciò alla persona interessata dai giornali”.
“Fermo restando che sono e resto garantisca – continua l’esponente del Pdl – e lungi da me l'idea di assumere la difesa d'ufficio della Rosignoli che avrà modo e maniera di spiegare alla magistratura il suo comportamento, il ‘fatto politico’ ormai acclarato, resta. La Rosignoli non era un corpo estraneo al PD, ma ne era parte integrante, ‘incardinata’ nel sistema di gestione del potere della sinistra umbra: in parole povere poteva considerarsi ‘il braccio armato’ del sistema”.
Il consigliere Valentino considera la vicenda “una farsa, considerato che in ‘Sanitopoli’ ci sono vari responsabili e non si possono usare due pesi e due misure. I provvedimenti si dovevano e si devono prendere per tutti i soggetti interessati, tutti rigorosamente targati PD, e non solo per la Rosignoli. Quindi – aggiunge Valentino -, il processo mediatico sulla vicenda sanitopoli mandato in onda in questi mesi, non riguarda solo la Rosignoli, ma vede co-imputato l'intero sistema/apparato della sinistra nostrana che, a parole, razzola bene, salvo poi smentirsi clamorosamente nei fatti. E come commentare l'operato dei ‘fulgidi’ alleati della Marini. Anche loro , a parole, ma solo a parole s'intende, – sostiene - hanno gettato ombre inquietanti sulla gestione del ‘sistema’, sanitario e non, regionale, salvo poi appiattirsi sulle decisioni del PD. Che dire di più?”.
“Allora – sostiene Valentino – c'è da chiedersi seriamente se nella nostra Regione, ormai ‘ex isola felice’, prima ancora di parlare di ‘questione morale” (la stessa di cui la sinistra italiana, e quella umbra in particolare, si è sempre riempita la bocca, sbandierando in ogni occasione la ‘cultura di governo’ di cui sarebbe ammantata) non ci si debba interrogare se in politica sussista o meno una “morale targata PD”. Per quanto mi riguarda - continua il consigliere del Pdl – ho sempre ritenuto che una linea morale invalicabile debba supportare l'operato di ognuno di noi, in particolar modo di tutti coloro i quali sono chiamati alla gestione della ‘cosa pubblica’. In tale ottica, credo che non è la politica che si deve moralizzare, ma è la classe dirigente composta da uomini e donne che la rappresentano che dovrebbero, ed anzi debbono, innanzi tutto fare una seria analisi di coscienza allorquando sono chiamati a ricoprire pubblici incarichi”.
A giudizio dell’esponente del Pdl non si può più pensare, “come ha fatto sino ad oggi la sinistra nostrana, che una ‘poltrona pubblica’ rappresenti un punto di arrivo e, al tempo stesso, un successivo trampolino di lancio verso i piani alti della politica riservato ai pochi eletti: non si può più credere che la stessa poltrona renda immuni il ‘pregiato fondo schiena’ di chi la occupa da verifiche e controlli. Quanto successo in Consiglio regionale dimostra al contrario – afferma Valentino - che i Signori delle poltrone della sinistra intendono continuare imperterriti nei loro giochi di ruolo: ritenendosi immuni da qualsivoglia fatto che li coinvolga, hanno preferito scaricare ‘l'agnello sacrificale’ anziché mettere sotto processo il sistema da cui hanno tratto voti (e pregiate poltrone) per anni e anni”.
“A mio modesto avviso – conclude Valentino - quel tempo è ormai finito. Sarebbe allora opportunoche anche ‘Lor Signori’ si ne rendano conto di ciò e agiscano di conseguenza, non solo per il loro ‘pregiato fondo schiena’, ma soprattutto per il bene dei nostri concittadini e della nostra Regione”.
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