Università - La votazione dello Statuto incrina i rapporti interni all'UP
PERUGIA - Botta a e risposta in merito alla prossima votazione dello Statuto in Senato Accademico, che chi prende posizioni e chi le condanna c’è chi dice che non è così e chi sottolinea interessi di “partito”, anche se si parla di Università.
L’associazione UP (Universitari Progressisti) incalza e riferisce che “a pochi giorni dalla votazione in Senato Accademico del nuovo Statuto, con sconcerto l'associazione si vede costretta a dover condannare e sconfessare la posizione assunta dalla sua senatrice Aurora Caporali. Il voto da lei espresso in quella sede non rispecchia gli interessi e la volontà dell'associazione stessa. Il coordinamento e l'esecutivo tutto, che non furono informati in nessuna sede dell'agire della loro rappresentante, si sorprendono della scelta di voto poiché del tutto contraria ai valori e agli intenti costitutivi degli UP. L'azione del tutto arbitraria non è per questo espressione né dei vertici né dell'Assemblea degli Universitari Progressisti”
“L’associazione – continua - interpreta l’azione della sua senatrice come un atto finalizzato a mantenere lo status quo all’interno dell’organigramma dell’Ateneo, non provando minimamente a scalfire il sistema lobbystico insediatosi negli anni ai vertici di UniPg, apparato atto a mantenere saldo l’interesse di pochi, a scapito del benessere delle fasce più deboli del tessuto universitario. Il coordinamento e l'esecutivo ci tengono per ciò a riaffermare con convinzione ed unità la loro contrarietà allo Statuto e la forte opposizione alla divisione creatasi tra rappresentanza studentesca e dei ricercatori, le suddette fasce deboli che dovrebbero essere al centro dei piani e della considerazione dei vertici del Polo perugino”.
D’altro canto la risposta è immediata e il Presidente dell’associazione, Mario Ascente, prende le distanze e comunica ad Umbrialeft: “ero presente all’assemblea tenutasi prima del voto dello Statuto in Senato e sconfesso in toto quanto dichiarato da Miriam Tuzi responsabile alla comunicazione”.
“Mi trovavo – conclude - , come è logico, all’assemblea e la presiedevo in quanto Presidente e garantisco che il voto c’è stato e l’Assemblea tutta si è espressa a favore del voto positivo allo Statuto d’Ateneo, aggiungo anche che i ripensamenti di una parte minima dell’associazione quantificabile in 3 persone sono assurdi e non politicamente responsabili: i membri dell’esecutivo che si sono fatti influenzare dalle ansie dei rispettivi partiti non godranno certo del favore dell’Assemblea tutta”.
Problemi nell’associazione universitaria? Divergenze di opinioni, semplici dietro front o problemi di comunicazione? Ma poi non era il responsabile comunicazione ad essere in disaccordo con le scelte della senatrice?
Armando Allegretti
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