UMBERTIDE - Si è svolta questa mattina all’aula magna dell’Istituto Leonardo Da Vinci, l’iniziativa promossa da Associazione Libera e Coop Centro Italia, con la collaborazione del Comune, che ha visto la proiezione del film-documentario “Uno schiaffo alla mafia”, per tenere alta l’attenzione su un fenomeno molto diffuso anche nella nostra regione e promuovere una cultura della legalità soprattutto tra i più giovani.

La visione della pellicola, che narra l'avventura della cooperativa Pio La Torre che coltiva le terre confiscate alla mafia, è stata introdotta dagli interventi delle autorità presenti, il presidente di Coop Centro Italia Giorgio Raggi, la presidente della sezione Soci Coop di Umbertide Cinzia Ragni, Flavia Fortunati dell'Associazione Libera Umbria, la professoressa Maria Antonietta De Rosa e il sindaco Giampiero Giulietti.

“La mafia è presente anche in Umbria e si stima che abbia un indotto da 2 miliardi di euro – ha detto il sindaco di Umbertide – oggi però il fenomeno è diverso rispetto al passato, non si identifica più con il mafioso con la coppola, ma si presenta in maniera subdola. Capire come combatterla non è facile, ma intanto dobbiamo parlarne, e parlarne soprattutto all’interno degli istituti scolastici, per risvegliare l’impegno civile a cui tutti noi siamo chiamati”.

“Libera ha un sogno, mettere insieme le coscienze e renderle più responsabili – ha affermato Flavia Fortunati – tra i giovani abbiamo cercato di promuovere una cultura della legalità, ma come dice don Luigi Ciotti, dobbiamo andare oltre e diffondere una cultura della responsabilità. E’ infatti nelle realtà distratte, che non hanno coscienza e quindi non hanno responsabilità che la mafia si insidia più facilmente”.

“E’ interesse di Coop combattere la mafia perché inquina il mercato e la concorrenza – ha dichiarato il presidente di Coop – per farlo è necessario agire sulla debolezza dello Stato e della politica e sulla crescita della coscienza dei cittadini ed è qui che possiamo fare molto, anche tramite iniziative come queste”.
 

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