Tickets sanità: dal Consiglio di Stato una sentenza ingiusta e sbagliata.
Il Consiglio di Stato nei giorni scorsi ha sentenziato che non si possono mettere tickets sulla libera attività che i medici svolgono sfruttando gli ospedali pubblici.
Con le visite in intramoenia, il medico pubblico esercita la libera professione, a circa 150 euro a visita e guarda caso le liste di attesa si sono progressivamente allungate a dismisura.
Nel 2011, il governo Berlusconi introdusse una tassa di 10 euro aggiuntivi per ogni ricetta.
La giunta regionale dell'Umbria ritenne ingiusto e iniquo questo nuovo tributo che andava a colpire pazienti con redditi anche molto diversi e, siccome quelle risorse andavano recuperate in altro modo perché erano state tagliate dal fondo sanitario nazionale, decise di recuperarle con una tassa a carico dei medici, tra il 29 e il 20%, anche per tentare di frapporsi ad una pratica che aveva assunto dimensioni preoccupanti.
Da allora si è scatenata negli anni una lotta acerrima contro il ticket sulla libera professione esercitata nelle strutture pubbliche, con protagonisti tutti i sindacati confederali, di categoria, corporativi, anche qualche associazione di consumatori e la solita canea liberista e di destra.
Una vera e propria lotta di classe della corporazione medica che è riuscita, con questa sentenza del Consiglio di Stato, a riportare a casa il risultato.
Quella del Consiglio di stato è una sentenza ingiusta e sbagliata.
Adesso che succede, paghiamo 10 euro in più per ogni ricetta?
La lotta di classe non è andata in pensione, solo che oggi la fanno i ricchi contro i poveri.
Stefano Vinti,
assemblea nazionale Sinistra Italiana
Giovedì
01/12/16
15:06
Sono perfettamente d'accordo che la Libera Professione cosiddetta Itramoenia e' deleteria.
Essa pero' e' normata da Leggi Nazionali e non Regionali.
Non ritengo pero' che la strategia sia quella ,alfine, di far pagare al povero utente un Ticket aggiuntivo non di pochi euro,ma addirittura del 29 per cento!
Il combinato disposto finale e' che si sollevano tutti: i medici, i pazienti ,le associazioni di consumatori.
Se si fosse messa una tassa unica ,ad esempio di 10 Euro,nessuno avrebbe avuto molto da dire.
E' mancata in cio' una vera concertazione soprattutto con i sindacati e le associazioni dei consumatori;il che ,per una giunta di centro-sinistra non e' secondario.