di Ciuenlai

PERUGIA - Le elezioni di Todi si tingono di giallo. Dentro una vicenda tutta locale, si innestano, in questo preciso momento, anche eventi politici regionali, che potrebbero determinare scosse superiori al settimo grado della scala Richter. La partita è tutta interna al centrosinistra. Si comincia con le primarie. Il favorito è il Piduino Carlo Rossini, sostenuto da Catiuscia Marini.

Voci di corridoio dicono che il leader dei socialisti, il Consigliere Regionale Massimo Buconi, abbia cercato di aiutare il “bambino” della Presidente mettendo in campo Emilio Costanzi, che non godrebbe del favore dell’ampio, storico e consolidato elettorato socialista della patria di Iacopone. E Costanzi è l’unico concorrente che, sulla carta, ha qualche possibilità di giocarsi la partita. Lo strano è che Rossini non ha ancora superato lo scoglio delle primarie ed è già dato come “sicuro perdente” nei confronti dell’attuale primo cittadino Giovanni Ruggiano. Una voce suicida, ma insistente, che secondo personaggi politici “molto al dentro” delle vicende tuderti verrebbe messa in giro da una parte del Pd, “interessato” ad usare la vicenda come arma nei confronti della Marini. Anzi come “la mazzata definitiva”.

Per il momento sono solo voci maligne, ma qualche segnale che induce al sospetto c’è. Sono mesi che i detrattori della Presidente vanno ripetendo in tutta l’Umbria, che Todi è stato l’unico comune nel quale non si è raggiunto il quorum per i recenti referendum. Non è quindi difficile immaginare cosa potrebbe succedere qualora “il pupillo” di Catiuscia venisse sconfitto alle elezioni o peggio alle primarie. E l’aria che tira è densa di pericoli. Abbiamo detto che la componente più importante del centrosinistra, i socialisti, sembrano orientati ad aiutare il “ragazzo democratico”. Ma il Psi non si presenterà alle elezioni in maniera granitica. L’eretico Floriano Pizzichini, eletto nel centrosinistra ma passato alla destra dopo essere diventato Presidente del Consiglio Comunale, sembrerebbe orientato a fare una lista di socialisti in appoggio a Ruggiano. Del resto, non sarebbe una novità, il Vicesindaco Moreno Primieri viene da quelle parti e anche lui “mangia” su quel piatto.

E’ in questo contesto che potrebbe maturare un atteggiamento “punitivo” nei confronti della Marini anche di settori dei democratici. Un atteggiamento che verrebbe favorito dai tanti mugugni interni suscitati dalle presunte manovre del “vecchio burattinaio” del Pd tuderte : Getulio Petrini, da sempre considerato vicinissimo a Catiuscia. Dunque Il rischio che il povero Rossini finisca in un tritacarne più grande di lui, è più di una eventualità; è una concreta possibilità. Ho più volte detto che le prossime amministrative sono elezioni molto importanti perché la sinistra le gioca fuori casa, in comuni che la destra ha strappato ai “rossi” 5 anni fa. Mantenerli vorrebbe dire radicarsi, perderli significherebbe mettere in soffitta qualsiasi sogno di gloria per un eventuale sfondamento nel 2014.

Ma, purtroppo per il centrosinistra, oltre a Todi le notizie che rimbalzano da Deruta e da Bettona non sono affatto rassicuranti. Anzi sono sconfortanti, talmente sconfortanti da far pronunciare a qualche dirigente del Pd che segue la pratica elezioni frasi del tipo : “per vincere ci vuole un miracolo”. E il miracolo si chiama abbinamento con le eventuali “politiche”. La paura è che questo non si avveri e che a primavera si debba ascoltare un annuncio di questo genere : “Signori e signore, avete assistito all’ennesima puntata della serie “facciamoci del male”, prodotta dal Pd umbro”.

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