di N.B.

PERUGIA - Nel giorno della definitiva entrata in vigore del Ticket sanitari anche in Umbria - essendo una legge dello Stato le Regione non possono applicarne almeno il principio - il segretario regionale della Cgil, Mario Bravi, rilancia l'ipotesi lanciata dalla Regione Umbria e Toscana di compensare l’abolizione del super ticket da 10 euro per ricetta, con un aumento dell’accisa sulle sigarette, pari a 20/25 centesimi il pacchetto. Una idea però che ormai sarebbe definitivamente fuori tempo massimo dato che gli uffici regionali avrebbero preparato lo schema ticket all'umbra: pagamenti più bassi di 10 euro in base al reddito e fasce a rischio povertà esentate totalmente.

"E’ meglio una tassa sul fumo che il ticket sulla malattia, ma il Governo - ha spiegato Mario Bravi - anche su questo ha rimandato a data da destinare costringendo anche le Regioni che non sono d’accordo sull’istituzione dei ticket a definire delle misure che vanno in questa direzione e che comunque salvaguardano le fasce più deboli. La CGIL dell’Umbria in relazione alla delibera che adotterà la Regione dell’Umbria, invita tutti ad insistere comunque a lavorare nella direzione dell’introduzione dell’accisa sulle sigarette, e comunque a definire misure che nell’introduzione dei ticket siano caratterizzate dai seguenti principi: La loro provvisorietà; la salvaguardia delle fasce più deboli; l’introduzione del misuratore dell’ISEE per tutelare le condizioni di reddito dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, quindi tenendo conto anche del patrimonio e delle rendite finanziarie"

Insomma la Cgil accetterà la formula umbra del ticket depotenziato, ma spera che si una norma passeggera, magari in attesa di un cambio di Governo, che possa tramutare il balzello sulla salute in quello sulle sigarette.

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