Ticket - Bravi (Cgil): "Che sia solo provvisorio, in attesa della tassa su fumo"
di N.B.
PERUGIA - Nel giorno della definitiva entrata in vigore del Ticket sanitari anche in Umbria - essendo una legge dello Stato le Regione non possono applicarne almeno il principio - il segretario regionale della Cgil, Mario Bravi, rilancia l'ipotesi lanciata dalla Regione Umbria e Toscana di compensare l’abolizione del super ticket da 10 euro per ricetta, con un aumento dell’accisa sulle sigarette, pari a 20/25 centesimi il pacchetto. Una idea però che ormai sarebbe definitivamente fuori tempo massimo dato che gli uffici regionali avrebbero preparato lo schema ticket all'umbra: pagamenti più bassi di 10 euro in base al reddito e fasce a rischio povertà esentate totalmente.
"E’ meglio una tassa sul fumo che il ticket sulla malattia, ma il Governo - ha spiegato Mario Bravi - anche su questo ha rimandato a data da destinare costringendo anche le Regioni che non sono d’accordo sull’istituzione dei ticket a definire delle misure che vanno in questa direzione e che comunque salvaguardano le fasce più deboli. La CGIL dell’Umbria in relazione alla delibera che adotterà la Regione dell’Umbria, invita tutti ad insistere comunque a lavorare nella direzione dell’introduzione dell’accisa sulle sigarette, e comunque a definire misure che nell’introduzione dei ticket siano caratterizzate dai seguenti principi: La loro provvisorietà; la salvaguardia delle fasce più deboli; l’introduzione del misuratore dell’ISEE per tutelare le condizioni di reddito dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, quindi tenendo conto anche del patrimonio e delle rendite finanziarie"
Insomma la Cgil accetterà la formula umbra del ticket depotenziato, ma spera che si una norma passeggera, magari in attesa di un cambio di Governo, che possa tramutare il balzello sulla salute in quello sulle sigarette.
Venerdì
05/08/11
11:18
Mi sono iscritto, dopo alcuni anni di abbandono, alla CGIL auicando nella "CGIL che vogliamo". Devo prendere atto, a malinquore, che c'è ancora la CGIL che non volevo. La Segretaria più che rappresentante dei lavoratori mi sembra essere l'attendente dei padroni (compreso il Governo del Paese) e della Marcegaglia.
Ma come si fa ad accettare tale soluzioni, auspicandone una provvisorietà, quando si sa benissimo che con il sistema fiscale che ci ritroviamo i poveri ufficiali non stanno tra i lavoratori dipendenti.
Basta vedere i redditi dichiarato dei consiglieri e amministratori pubblici, chiaramente quelli che non sono dipendenti di qualche pubblica amministrazione, per vedere chi sono quelli che denunciano redditi di qualche migliaia di euro all'anno.
Caro segretario Bravi non mi sembra che tu sia stato molto bravo nel sostenere le scelte della Regione che dovrebbe, come minimo, promuovere un ricorso al Consiglio di Stato verso il provvedimento del Governo e soprattutto mettere mano alla gestione della sanità su cui ci sono milioni di euro da recuperare eliminando le spese ingiustificate.
Venerdì
05/08/11
13:01
Invece di mettere tasse deve esserci una stretta ancora più rigida per contenere il fumo, accompagnata dall'educazione verso la salute. Consideriamo quanto incidono in termini di sofferenza umana e familiare e (è brutto dirlo ma i conti anche loro sono brutti) e di incidenza economica sul sistema sanitario i costi derivanti dalle problematiche che ci stanno attanagliando: droga, alcool, altre dipendenze dannose come il gioco o il fumo, i problemi alimentari. Invece di lavorare per risolverli e investire davvero sui giovani per creare lavoro, invece di ridurre le spese inutili, invece di smetterla di consolarci da soli confrontandoci solo con chi sta peggio (abitudine tipica dei nostri politici), si pensa a far cassa liberalizzando il poker online e guadagnare sulla rovina economica delle persone. Non mi sembra una politica lungimirante mettersi dalla parte di chi crea le condizioni per far del male alle tasche e alla salute ai cittadini più deboli o meno scolarizzati (i dati sull'analfabetismo secondario dilagante non si citano mai), per non risolvere alla radice i problemi che ci attanagliano da mezzo secolo. E non è aumentando i costi delle sigarette che si farà vera educazione rispetto alla salute. Che deve essere l'obiettivo di una società che vuole definirsi civile. Il benessere di una nazione non si misura pesando il carrello della spesa.
L'Umbria poi è legata a doppio filo alla sigaretta, visto che insieme alla Campania è il primo produttore italiano di tabacco e la CGIL sta sostenendo con energia l'impegno per affrontare la crisi del settore tabacchifero. Anche in questo caso bisogna fare due conti con la realtà, il settore del tabacco può essere strategico e vincente per un futuro che sarà, speriamo, sempre più con meno sigarette, oppure bisogna lavorare per creare nel tempo una vera economia sostenibile?
Mi approprio, indegnamente, di un pensiero e di una frase di un grande uomo di pensiero italiano: "Noi siamo convinti che il mondo, anche questo terribile, intricato mondo di oggi può essere conosciuto, interpretato, trasformato, e messo al servizio dell’uomo, del suo benessere, della sua felicità. La lotta per questo obiettivo è una prova che può riempire degnamente una vita."
I lettori di UL avranno già compreso chi è l'autore di questo pensiero, comunque spero che sia giunta l'ora di smetterla di fare buon viso a cattivo gioco, come impegno etico di tutti noi cittadini.
Venerdì
05/08/11
13:08
Sì, accise sui tabacchi perché garantiscono gettito, visto che attingono da una dipendenza difficile da superare, specie per quanti non dispongono di serenità , tempo, mezzi necessari per fare terapie adeguate.
Una bella imposta regressiva che colpisce particolarmente chi ha solo una sigaretta per alleviargli i carichi quotidiani visto che di più non si può permettere...
Almeno finitela con l'ipocrisia della tutela della salute...siete ridicoli...
Venerdì
05/08/11
15:00
Nessuno ha fatto processi alle motivazioni che spingono i fumatori, ognuno compie le sue scelte nel rispetto delle leggi e dell'etica. Ribadisco che a mio giudizio le accise non sono una risposta per risolvere questa situazione economica, con lo stesso principio del fare gettito abbiamo legalizzato anche il gioco d'azzardo. Se il problema è fare gettito in fretta, è più giusto mettere la patrimoniale per i più abbienti come proposto da tempo dal PRC. Perché uno stato giusto, deve discriminare ulteriormente con un'accisa ulteriore chi per dipendenza o libera scelta fuma? Come hai scritto, giustamente, fumano (o usano l'auto) sia i ricchi, sia chi si può permettere solo una sigaretta. In Italia girano 3 milioni di auto senza assicurazione, in parte saranno furboni, in parte saranno anche persone che non se la possono permettere, eppure gli enti locali hanno aumentato il prelievo sulle polizze. In questo momento di crisi è meglio non colpire chi già è provato da problemi spesso insormontabili. Ma in fondo stiamo continuando a pagare le accise per la guerra d'Etiopia del 1935 o per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004. Con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti.
Venerdì
05/08/11
16:16
Per rendere più concreto il dibattito, crediamo sia opportuno considerare quanto ha detto l'assessore Tomassoni, ovvero che quella dei ticket è una legge ed in quanto tale non può non essere applicata, pena una denuncia per danno erariale. Sempre in merito Tomassoni ha chiarito che in forza di ciò, se anche la Regione reperisse risorse alternative (vedasi ad esempio aventuali tagli di spesa, come da tanti auspicati), il ticket dovrebbero essere comunque applicati, proprio perché è una legge dello stato che li istituisce. Ergo, i tagli di spesa non risolverebbero il problema...
Sabato
06/08/11
07:17
Convengo che l'inapplicazione di una legge in genere comporta sanzioni o penali o amministrative o contabili.Tuttavia non dimentichiamo la possibilità di risparmiare.Ad esempio a cosa servono 5 (CINQUE) sindaci revisori per ogni Azienda USL e Aziende ospedaliere - (TOTALE TRENTA) - peraltro composte anche da dirigenti della sanità pensionati d'oro ?
Sabato
06/08/11
13:12
Credo la CGIl abbia ancora una volta pisc...... fuori dal vaso nel sostenere ingiustificatamente le decisioni di introdurre supinamente i tiket ordinati da Berlusconi. La Regione poteva fare opposizione come istituzione, a ciò abilitata, al provvedimento del Governo. Sarebbe stato meglio che si fosse suggerita tale pratica.
Poi riprendendo quel che ha fatto rilevare Benigni a proposito dei pensionati d'oro della sanità che continuano a lavorare nell' Ente Regione, va detto che non ci sono soltanto quelli che provengono dalla sanità. C'è ne sono diversi altri. Basterebbe chiede, anzi pretendere in base alla pubblicizzazione a cui sono tenuti i dirigenti pubblici, al Consiglio regionale, alla Giunta regionale, sino ad arrivare AUR, all'ARPA ecc... chi sono i pensionati che hanno un rapporto di lavoro pubblico a contratto o di consulenza.
Se ne saprebbero proprio delle belle.