Di Ciuenlai - Fermi, dite Chease, fatto!  E eccovi servita al coscio la solita foto, della solita squadra,del la solita segreteria piena di giovanotti che dovrebbero rappresentare il rinnovamento, il futuro. Una fotografia uguale a tutte le altre scattate in occasione della presentazione dei nuovi “capi, capetti e capettini” del Pd umbro e che sintetizza uno dei problemi cardine del Partito Democratico; l’assoluta assenza di un vero nuovo gruppo dirigente, riconosciuto come tale dal corpo del partito e fuori delle mura di Via Bonazzi. Anche una persona come me che ha frequentato gli ambienti politici della sinistra perugina, ogni volta,  fa fatica a riconoscere la gran parte di queste persone. Figuriamoci la gente comune. Stavolta,  fatti salvi l’On. Cristina Papa, l’ex segretario della Cgil Baiardini, lo stesso Verini e un paio di sindaci( i cui comuni, per la cronaca, sono passati alla destra), la memoria ha come un blocco e rimanda tutto il resto alla voce “sconosciuti al mittente”.

I danni del correntismo e della pratica dei portaborse o degli amici degli amici, non additabili a quel gruppo,   sono tutti lì, impressi in quella pellicola. Lo scenario che ne seguirà,  sarà presumibilmente,  lo stesso delle altre volte. Si nominano i responsabili di dipartimento o di settore, si fanno delle belle, ampie  commissioni che producono un “esauriente ed articolato”documento di un centinaio di pagine, che rimane in archivio a memoria dei posteri.  Ma se la parola d’ordine è ripartire dai territori, e se veramente, come dice il Commissario, le correnti non ci sono più, fatto un quadro generale programmatico di riferimento, si potrebbe cambiare anche  strada.

Caro Walter manda questi ragazzi in periferia, assegnagli la responsabilità di zone, di gruppi di circoli, mandali a organizzare il partito, i comitati contro le buche,  per i servizi sociali, sui diritti collettivi e civili e su quanto fa ingiustizia; mandali a lavorare assieme ai segretari delle sezioni perché mettano insieme una attività continuata nei quartieri, nei paesi, nei rioni, nelle vie e in tutti i posti pubblici. Mandali davanti alle fabbriche e alle scuole a sporcarsi le mani, come hanno fatto con noi, con te e con tanti altri. Mandali a farsi sbattere la porta in faccia, prima, dopo e durante i pasti,  mandali  a temprarsi dentro le battaglie vere combattute tra la gente e non sui gazebo delle primarie. Insomma mandali a fare politica, quella vera . E dopo qualche anno di questa dura attività , saprai chi ha la stoffa del dirigente, chi ha costruito, chi ha ottenuto consenso e chi, invece, deve andare a  fare un altro mestiere . Saprai chi farà parte del vero nuovo gruppo dirigente decretato dal campo e non dai capiccorrente.  Per questi non ci sarà bisogno di fotografia, perché le loro facce saranno già stampate nella mente di migliaia di cittadini. Ma è fiato sprecato perché per fare questo occorre un  partito e voi non ce l’avete.

P.S  1 -  Senza una adeguata formazione continua di ricambi della classe dirigente sul campo, senza tempi adeguati di sperimentazione della capacità delle persone, per assurdo, ma solo per assurdo, può anche capitare che a 25/26 anni ti ritrovi persone, che per casualità, appoggi giusti e momenti particolari, diventano parlamentari, senza che abbiano fatto ne la gavetta di cui parlavo, ne azioni politiche memorabili. Tanto per chiarire il concetto, pochi decenni fa gli “enfant prodige” del Pci Massimo D’Alema e Valter Veltroni, considerati “troppo precoci” e guardati di traverso, sono diventati parlamentari , entrambi, con quasi 40 anni sulle spalle e  dopo aver espletato una robusta serie di incarichi pesanti (segreterie della Fgci, responsabilità di dipartimento, segreterie regionali, direzione nazionale del partito e  dell’Unità ecc. ecc.).

Ps 2 – A chi mi dice che è già capitato recentemente nel Pd umbro , rispondo che ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale.

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