Servizi ambientali, accordo su Ccnl: sciopero revocato anche in Umbria
Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel: il rinnovo contrattuale sarà regolato in tre distinte fasi
(AVInews) – Perugia, 10 dic. – Anche in Umbria è stato revocato lo sciopero del settore dei servizi ambientali previsto per lunedì 13 dicembre. Sindacati e associazioni datoriali hanno, infatti, sottoscritto un accordo che regola il rinnovo contrattuale. A darne notizia sono le segreterie regionali umbre di Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel.
Cosa prevede l’accordo. “Il verbale di accordo sottoscritto giovedì 9 dicembre con le associazioni datoriali Utilitalia, Fise-AssoAmbiente, Cisambiente e le centrali cooperative – fanno sapere i sindacati – regola il rinnovo contrattuale in tre distinte fasi. Nella prima fase, conclusa il 9 dicembre, si chiude il periodo contrattuale luglio 2019-dicembre 2021 che sancisce un recupero salariale di 500 euro una tantum parametrati sul livello 4B, da corrispondersi nei mesi di gennaio e aprile 2022. Inoltre, vengono regolati alcuni aspetti normativi importanti, come ad esempio tutte le norme su salute, sicurezza sul lavoro e formazione. Nella seconda fase, da concludersi entro il 15 febbraio 2022, si dovranno regolamentare altri aspetti normativi e lo sviluppo del minimo contrattuale in incremento sui minimi tabellari per il periodo 2022- 2024. Nella terza fase, da concludersi entro ottobre 2022, si dovrà armonizzare la classificazione del personale, anche relativa ai lavoratori degli impianti, e la nuova disciplina sul passaggio di gestione”.
“Apprezziamo il lavoro svolto in sede nazionale – affermano ancora le segreterie regionali di Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel – per questo importante accordo di prima fase. Ciò è servito a sbloccare una vertenza ferma da troppo tempo, in un ambito che necessita di nuove regole, strategiche per la crescita delle aziende del settore. È importante soprattutto per le tutele delle lavoratrici e dei lavoratori sempre più esposti a una massacrante raccolta porta a porta spinta, degli addetti degli impianti di trattamento di rifiuti, per cui servono garanzie maggiori sul piano della salvaguardia della salute e della sicurezza, nonché per la salvaguardia del potere di acquisto dei salari”.
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