Di Ciuenlai

PERUGIA - Sanitopoli? Chi era costei? E’ questa la conclusione a cui è arrivata la Giunta Regionale sul caso Rosignoli. Non è un gossip è scritto nel comunicato ufficiale : “La Giunta Regionale nella seduta odierna, sentita la relazione dell’assessore regionale alla sanità, Franco Tomassoni, che ha informato l’esecutivo di aver richiesto al direttore generale, della azienda Asl nr. 3, Gigliola Rosignoli, di fornire informazioni e atti in merito alle vicende giudiziarie che riguardano l’azienda medesima”. Cioè dopo mesi e mesi di indagini si scopre che la Giunta Regionale non sa cosa è successo e per decidere il da farsi chiede direttamente all’indagata, di darle informazioni, che la illumino sul caso.

“Ci dica signora Rosignoli, ma è vero quello che c’è scritto sui giornali?”. Che pensate che vi risponderà? Assurdo! Ma non basta. Questo gioco al rinvio sulla Rosignoli oscura la vicenda dell’incarico all’altra indagata eccellente la Signora Santoni, recentemente promossa a dirigente dalla Direttrice della struttura sanitaria folignate. Sulla delicatissima questione la Giunta e la Presidente, nonostante le promesse di prima delle ferie, non hanno speso una sola parola. La linea resta quella del “fatto interno all’Asl 3”? Il rinvio è quindi la logica conclusione di una “cronica” impossibilità a decidere. Voci provenienti da palazzo Donini parlano di un rifiuto netto della Rosignoli alle ipotesi di spostamento ventilate dalla Presidenza. E in giro, con insistenza, ogni volta che si affronta questo argomento, viene fatta circolare una tesi, che assomiglia tanto ad una specie di ammonimento.

Una tesi che , fino ad ora, ha avuto il potere di lasciare le cose come stanno : “La Rosignoli non può essere il capro espiatorio di questa situazione, l’agnello sacrificale che paga per tutti. Se c’è da aprire processi politici, vanno aperti sull’intero sistema”. E al grido di “Muoia Sansone con tutti i Filistei” sono in molti a rimettersi in fila e a consigliare prudenza. Intanto il tempo passa e la politica dei rinvii finisce per logorare chi li pratica. E i nemici della Presidente gongolano. Per loro, ogni giorno che passa segna un punto a favore della Lorenzetti nella guerra di successione che si aperta tra lei, regina madre che reclama la patria potestà e la Marini, regina in carica, che “si ostina a rifiutare i legami di sangue”. La risposta o la conferma alla prossima Giunta.

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