PERUGIA -  "Le previsioni del decreto sui ticket sanitari conseguente alla manovra complessiva del governo sono oggettivamente inapplicabili perchè non si tiene conto dell'equilibrio di tutte le Regioni". Lo dichiarano il coordinatore ed il vice coordinatore degli assessori alla sanità delle Regioni italiane, Luca Coletto (Veneto) e Franco Tomassoni (Umbria), che chiediamo al Governo di percorrere "strade alternative", anche in considerazione del fatto "che l''intesa sui contenuti e sulle cifre del riparto 2011 è stata data".

"La manovra economica è legge - aggiungono i due rappresentanti delle Regioni -, ma si crea un evidente corto circuito tra quanto prevedono la manovra stessa, il decreto specifico sui ticket e il riparto nazionale del fondo sanitario 2011 nell'ambito del quale era stato raggiunto un equilibrio non facile".

Per Coletto e Tomassoni, "il combinato disposto tra la finanziaria 2007 che prevedeva i ticket e che viene riattivata, il decreto relativo alla nuova manovra governativa, ed il fatto che essa va applicata in quanto è legge, rende il tutto nebuloso e assai difficile da attuare". "La situazione è difficile - sottolineano gli assessori di Veneto ed Umbria - perchè l'imposizione dei ticket sanitari così com'è delineata ora, oltre che ad essere inapplicabile, comporterebbe la realizzazione di un sistema di precarietà e creerebbe pesanti discriminazioni. Ne ragioneremo in una nostra commissione tecnica e poi ci confronteremo con il ministero dell''economia e con quello della sanita".

"Al governo - concludono Coletto e Tomassoni - diamo la massima disponibilità al confronto, ma chiediamo in cambio la massima chiarezza su dove si vuol andare".

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