PERUGIA - Riceviamo e pubblichiamo integralmente un comunicato stampa in merito all'approvazione del nuovo Statuto universitario visto da UdU e Up.

Dopo mesi di lavoro della commissione che si è occupata di predisporre la riscrittura dello Statuto dell’Università degli Studi di Perugia, è arrivata infine l’approvazione del nuovo testo che ora sarà inviato al Ministero per un controllo definitivo.
Come associazioni studentesche siamo state chiamate da prima ad impegnarci nel percorso per la scrittura del nuovo Statuto e quindi alla sua votazione. Riteniamo fondamentale esporre le motivazioni che ci hanno spinto a partecipare prima alla discussione sul nuovo Statuto e quindi alla votazione della bozza definitiva uscita dalla commissione.

Il nuovo Statuto è per vari aspetti peggiorativo e ha una struttura fortemente caratterizzata dall’impostazione della “Riforma Gelmini” che diminuisce gli spazi democratici e accentra la gestione dell’ateneo. Tuttavia il risultato del lavoro della commissione che ha riformato lo Statuto non è tutto e solo frutto dell’applicazione della nuova legge.

La battaglia per la garanzia della presenza del 15% dei rappresentanti degli studenti a tutti i livelli, la previsione della Carta dei Diritti degli Studenti nello Statuto d’Ateneo, la riforma del Consiglio degli Studenti, la pubblicazione di tutti i verbali, la presenza di due studenti nel Consiglio di Amministrazione e nel Nucelo di Valutazione d’Ateneo e l’elezione finalmente diretta dei rappresentanti degli studenti in CDA e Senato Accademico sono tutti punti qualificanti della battaglia condotta nella stesura del nuovo Statuto e in molti casi delineano un miglioramento delle tutele sinora previste per gli studenti.
Non possiamo però ignorare la scelta che è stata fatta, e che si poteva e si sarebbe dovuta evitare, nel decidere la composizione degli organi centrali prevedendo un alto numero di membri di diritto e riducendo quindi ulteriormente la democrazia e la rappresentatività di questi luoghi.

Nel quadro delineato dalla “Legge Gelmini” non possiamo prevedere un assetto e degli organi realmente democratici, concetto che peraltro tutti gli studenti hanno sempre rimarcato. Siamo delusi dalla mancata apertura che pure si sarebbe potuta fare in senso più democratico rispetto al nuovo assetto universitario, ma pensiamo oggi più che mai che sia necessario avviare una campagna di mobilitazione per modificare la “Riforma Gelmini”. Pensare di modificare lo Statuto attuale non rappresenta per noi un traguardo accettabile, ma vogliamo invece puntare ad una riscrittura dello Statuto d’Ateneo che veda realmente un percorso partecipato e inclusivo di tutte le componenti per poi arrivare ad un nuovo modello di Università che guardi al futuro, e questo è possibile solo con l’abolizione della “Legge Gelmini”.

Nonostante le forti critiche che portiamo noi in primis, siamo convinti che il lavoro fatto per portare avanti le rivendicazioni studentesche abbia garantito la tutela dei diritti di migliaia di studenti e siamo altrettanto convinti che limitarci ad una critica tardiva, come ora altre associazioni stanno facendo, non avrebbe portato gli importanti risultati ottenuti per la componente studentesca. La rappresentanza studentesca è per noi una lotta continua per la difesa dei diritti degli studenti. E’ ovvio che chi oggi critica il nostro operato non si pone certamente nell’ottica della rappresentanza studentesca, ma in questo senso ci auspichiamo che ci vuole fare un tipo diverso di politica possa continuare a farlo senza dover attaccare strumentalmente il lavoro quotidiano che portiamo avanti e che, ancora una volta, ha portato risultati concreti nel tutelare, pur nel quadro descritto, la condizione studentesca nel nostro ateneo.

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