PERUGIA - Il consigliere regionale Sandra Monacelli (Udc), presenta le proprie proposte di emendamento alla Riforma del sistema amministrativo regionale ed endoregionale: “Innanzitutto – spiega – nel processo di semplificazione e snellimento degli apparati burocratici va assolutamente evitata l'apparente soppressione di enti, successivamente sostituiti con altre sovrastrutture. Per questo ritengo, in primo luogo, che debba essere resa facoltativa la costituzione di Unioni di Comuni, qualora gli stessi, liberamente, vogliano ricorrervi per l'esercizio di alcune funzioni nel caso la natura delle stesse ne renda più efficiente l'adempimento in forma associata piuttosto che singolarmente. In secondo luogo è necessario che le funzioni svolte dall'unione avvengano senza oneri aggiuntivi per la finanza pubblica, prevedendo che la Giunta sia composta esclusivamente dai sindaci dei Comuni associati, i quali ricoprano periodicamente attraverso una rotazione la carica di presidente, e che il Consiglio sia composto da un numero di consiglieri non superiore a quello previsto per i Comuni di dimensioni pari alla popolazione complessiva dell'ente”.

Altro versante sul quale la portavoce dell’Udc ritiene siano necessarie delle modifiche è quello del conferimento di funzioni alle Province, che “stona decisamente – per Monacelli - all'interno di una proposta di legge regionale che dovrebbe avere come obiettivo primario quello di realizzare, nel rispetto dei principi di sussidiarietà, adeguatezza e differenziazione, il riordino delle funzioni esercitate dai vari livelli istituzionali, alla luce dei principi di non duplicazione delle funzioni, di trasparenza e soprattutto di economicità. Il passaggio di una serie importante di funzioni alle Province – sottolinea la capogruppo dell’Unione di centro - contrasta sia con il disegno di legge ‘Calderoli’, cui la stessa riforma regionale fa continuo riferimento, sia con l'approvazione recente del disegno di legge costituzionale che dovrebbe portare all'abolizione delle Province. Mi sembra quantomeno inopportuno andare ora in questa direzione e tra pochi mesi vedersi costretti a riformare la materia a causa delle decisioni adottate in ambito nazionale relative a modifiche sostanziali della Carta Costituzionale. Sebbene un discorso in tal senso appaia assai prematuro, in quanto serve una maggioranza qualificata per adottare riforme costituzionali e non sembra essere questo il periodo più propizio politicamente per riforme largamente condivise, tuttavia visto il momento di grave crisi che comporterà necessariamente tagli e decisioni importanti e la spinta dell'opinione pubblica, che da più parti ormai ritiene superflui molti apparati pubblici del nostro Paese, ritengo quantomeno prudente ed opportuno soprassedere su tutta la parte del disegno di legge regionale volta al conferimento di nuove funzioni alle Province, della quale chiedo appunto l'abrogazione”.

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