Riforma mercato lavoro. Fiom si oppone: Subito sciopero ed eventuale referendum
di Fabio Sebastiani
Almeno due ore di sciopero “per dire che non siamo disposti ad accettare modifiche all'Art. 18” ma, se dovesse passare l’accordo, allora ci vuole un referendum tra i lavoratori, precari compresi. Il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, che oggi ha aperto i lavori del Comitato centrale dei metalmeccanici della Cgil, dà l’idea di voler difendere con le unghie e con i denti le tutele acquisite dei lavoratori. E il Comitato centrale approva all’unanimità. E così mentre Cgil, Cisl e Uil cercano di trovare la quadra, in realtà non troppo difficile, su una variante del cosiddetto “modello tedesco”, che rimetta al giudice la decisione (reintegro o indennizzo) anche sui cosiddetti licenziamenti disciplinari, i lavoratori metalmeccanici provano a costruire l’opposizione. Gli scioperi partiranno già da domani ed andranno ad aggiungersi alle mobilitazioni di oggi che hanno interessato alcuni territori della Lombardia, Genova e Pisa.
Susanna Camusso, che ha riunito in conclave la segreteria proprio in queste ore, avrà un bel da fare. Stamattina il vertice con Luigi Angeletti e Raffaele Bonanni è andato praticamente a vuoto. Dall’altra parte, il punto posto nel corso dell’ultima assemblea con i segretari generali e di categoria è che l’Art. 18 non è scalfibile. Su questo rischia di naufragare la stessa maggioranza di Corso d’Italia. L'Art. 18 “è una norma di civiltà”, sottolinea il segretario generale della Flc-Cgil, Mimmo Pantaleo ribadendo la sua contrarietà alla sua modifica. “La reintegrazione garantisce semplicemente - fa notare Pantaleo, che fa parte della maggioranza - il normale effetto dell'illegittimità del licenziamento e pertanto occorre mantenere il regime di tutela reale. Si deve ragionare solo su come ridurre i tempi dei processi. Sarebbe necessario estendere le tutele anche nelle piccole aziende”.
Fonte: controlacrisi.org
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