di Giuliano Giubilei

Perugia, 17 agosto - Ho assistito con rabbia, l’altra sera, al tristissimo ultimo atto del Perugia in serie B. Avendo purtroppo una certa età, seguo da più di mezzo secolo, da quando si andava a tifare al Santa Giuliana, la grande storia del Grifo.

Ero allo stadio il giorno tragico della morte di Renato Curi. Ho assistito a tante battaglie. Ho esultato, in tribuna stampa a Torino, insieme con il mio grande amico e tifoso Lamberto Sposini, quando abbiamo sconfitto la Juventus, con i gol di Vannini e Speggiorin.

Quindi pensate con che animo posso vivere questo momento della squadra della mia città, che ho seguito sempre, anche quando ero lontano da Perugia.

Questo crollo, come è stato già scritto, arriva da lontano. Da anni di gestione sbagliata della società, dalla mancanza di un progetto, dal mancato legame della squadra e dei singoli giocatori con la città e i tifosi.

Ma io credo che questo non spieghi tutto.

Il vero dramma è che non solo la squadra di calcio ma la stessa Perugia, la città, è ormai da tempo retrocessa in serie C.

Perugia è una città ferma, immobile. Che non ha più un progetto, non sa più immaginare il suo futuro, né il suo ruolo.

Lo sport, il calcio soprattutto, è lo specchio di una città. Ci vuole una chiamata alle armi di tutti per tornare a giocare a grandi livelli. Non solo calcistici.

In primo luogo devono dire la loro gli imprenditori locali. Le energie ci sono, anche nella crisi.

Anche l’amministrazione pubblica dovrebbe fare la sua parte, se ne è capace. Ma su questo ho molti dubbi. La classe politica che la guida ormai da più di sei anni – non da ieri – è incapace di immaginare la crescita della città. Quante volte abbiamo detto, in consiglio comunale, sui giornali e sui social, che tutto è fermo?

“Quelli di prima” avranno fatto anche degli errori ma un’idea di città ce l’avevano. Oggi si fa solo il piccolo cabotaggio. E male anche quello.

Perugia è uscita totalmente, come la Regione del resto, dal dibattito politico nazionale. Dove fino a qualche anno fa aveva spesso un ruolo da protagonista.

Dispiace per il Perugia, dispiace ancora di più per Perugia, che ormai gioca fissa in serie C.

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