di Nicola Bossi

PERUGIA - L'idea dei taxi-navetta piace anche ai diretti interessati: i tassisti. Le trattative però sono al momento in difficoltà per via di alcuni aspetti formali. Regna l'incertezza sul costo da corrispondere ai tassisti da finanziare con un fondo regionale-comunale. I tassisti di Perugia ad Umbrialeft hanno ribadito che non vogliono essere pagati a corsa visto che protrebbero andare alcune deserte e quindi sarebbe ingiusto prendere "i soldi dei cittadini". Mentre sono favorevoli ad un rimborso a chiamata ma che è superiore a quel 1,50 previsto come costo del biglietto del trasporto da Piazza Italia a Pian di Massiano. "E' giusto che al cittadino si faccia pagare quella somma, spetta poi però al Comune compensare quel prezzo una volta che la cooperativa o il singolo tassista chiede il rimborso sulla base dei ticket ottenuti. Crediamo che questa sia la formula giusta": spiegano ad Umbrialeft i tassisti.

Non è stato quantificato al momento il prezzo totale della corsa. Si parla comunque di 5 euro. Ma è una ipotesi. Il Comune però ha dei dubbi su questo sistema: infatti c'è un vulnus. Se due coppie prendono lo stesso taxi con il biglietto da 1,50 è giusto per una sola corsa elargire al tassista altri 14? Oppure si deve contare un solo biglietto (e quindi un risarcimento di 3.50) dato che si tratta di una sola corsa? E chi controlla sulle corse collettive?. Tanti dubbi che rischiano di far saltare il tavolo.

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