Perugia - Spaccio e frode, la Finanza ne denuncia sette
PERUGIA - Gli uomini del Comando Provinciale delle Fiamme Gialle di Perugia, diretti dalla locale D.D.A. in questi giorni, al termine di una complessa ed articolata operazione di servizio denominata “”PONY EXPRESS””, hanno notificando 7 avvisi di garanzia ad alcuni soggetti residenti nella Provincia di Perugia, Napoli e Foggia in quanto responsabili di reati inerenti il traffico di sostanze stupefacenti, reati contro la fede pubblica e reati contro il patrimonio mediante frode.
Relativamente al traffico di stupefacenti, i Finanzieri del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Tributaria di Perugia hanno denunciato due soggetti di cui un perugino ed uno di origine campana - già conosciuti alle forze dell'ordine per analoghi reati - che a più riprese procedevano ad acquistare presso il capoluogo partenopeo diversi quantitativi di sostanze stupefacenti.
La droga – rivenduta poi sul mercato Perugino - veniva trasportata mediante "staffetta". Tale sistema veniva attuato attraverso l’utilizzo di due autovetture e in particolare la prima autovettura aveva esclusivamente il compito di controllare che la strada (in particolare al casello autostradale di Orte) fosse priva di controlli stradali, mentre la seconda era utilizzata per il trasporto della sostanza stupefacente. In questo modo i soggetti riuscivano a comunicarsi la presenza di eventuali operatori di polizia cambiando - all’occorrenza - immediatamente il percorso stabilito.
In ordine ai reati contro la fede pubblica, l’attività investigativa ha permesso di porre fine anche ad un traffico di banconote contraffatte, tutte del taglio da 50,00 € - sull’asse Perugia/Napoli - che venivano immesse nel mercato perugino. Nel corso dell’attività sono state sequestrate circa 100 banconote abilmente contraffatte e denunciate 5 persone, di cui 3 clienti e 2 con il ruolo rispettivamente di procacciatore e venditore. Quest’ultimo compito veniva ricoperto da un soggetto di origine campana, ufficialmente dedito alla vendita ambulante di fiori e da diversi anni presente a Perugia, provvedeva a consegnare ai anziché fiori banconote false che nel linguaggio criptato venivano apostrofate come "rose".
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