di Nicola Bossi

PERUGIA -  Sulla raccolta differenziata il Comune di Perugia mette in campo un nuovo piano per raggiungere quota 65 per cento, come previsto dal piano regionale dei rifiuti.   L'assessorato all'ambiente, guidato da Lorena Pesaresi, può contare su 637mila euro che sono arrivati in gran parte dalla Regione con il Programma straordinario per la raccolta domiciliare, e per il restante dall'Ambito territoriale Rifiuti per dare vita alla raccolta porta a porta nella più popolosa frazione di Perugia: Ponte San Giovanni.

Alla raccolta differenziata a domicilio ci si arriverà per gradi: la prima tappa è quella della razionalizzazione del servizio stradale che praticamente non inciderà direttamente sulle famiglie ed entrerà in vigore da gennaio 2012. Mentre i sacchetti colorati compariranno fuori da case, condomici e attività commerciali non prima di giugno del prossimo anno. Sei mesi dall'inizio del 2012 che serviranno al Comune per informare i cittadini con assemblee locali e con degli informatori direttamente a domicilio. Almeno per il primo anno di sperimentazione a Ponte San Giovanni non sono previsti aumenti della Tariffa Igiene Urbana, ma per il futuro, causa anche i tagli al bilancio comunale, non si escludono dei ritocchi della bolletta visto che la raccolta a domicilio praticamente doppio rispetto a quella tradizionale di strada.

Il progetto della Gest-Gesenu prevede, come detto, una prima parte finalizzata all'ottimazione dell'attuale servizio rifiuti trasformando le pre-esistenti postazioni stradali in piccoli centri di raccolta per la carte, plastica, vetro, metalli, indifferenziata e raccolta organica. Nelle previsioni dell'amministrazione comunale – basata sull'esperienza già effettuata nel centro storico - si prevede alla fine dei primi sei mesi di sperimentazione di toccare quota 55 per cento, contro gli attuali 38 per cento in linea con la differenziata con i vecchi contenitori di strada che sono ormai prossimi ad essere mandati in pensione.

 

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