PD – NUOVO CONGRESSO PER “COOPTAZIONE”?
Di Ciuenlai - Il fatto che la direzione convochi un incontro “ad alto livello” (l’iniziativa porta la firma di Marco Meloni n.2 del partito) tra chi ha vinto il congresso e chi non vi ha partecipato è, di per se, un’anomalia, perché è come ammettere che c’è un pezzo pesante di partito che non può essere tenuto fuori dalle decisioni.
Il fatto che l’abbia convocato per domani e prima dell’Assemblea Regionale che, il 13 giugno dovrà ratificare la nomina (scontata) del segretario regionale e soprattutto eleggere la nuova Direzione, significa che l’uomo di Letta vuole una soluzione condivisa che possa essere ratificata dai nuovi organismi dirigenti.
Per la serie “pappete sto crostino”, Il coordinatore della segreteria nazionale del PD, secondo fonti interne al Nazareno, punterà ad ottenere due “riconoscimenti” per arrivare ad una situazione di gestione unitaria del partito . Insomma “gli aventiniani” dovranno riconoscere Tommaso Bori come Segretario del Partito e il vincitore del congresso dovrà accettare il loro coinvolgimento a 360 gradi, nella gestione del Pd umbro. Salvare la forma non invalidando il congresso e salvare la sostanza portando tutto il partito a lavorare pancia a terra per ottenere un buon risultato alle decisive comunali di autunno ed iniziare a mettere in piedi “sul serio” una ipotesi alternativa in grado di contrastare l’assoluto predominio della destra, superando la linea “dell’opposizione a se stesso” che, secondo i critici, avrebbe caratterizzato il Pd Umbro in questi anni e in questi ultimi mesi.
Ma una cosa è enunciare un ovvio postulato politico e una cosa trovare gli strumenti per metterlo in pratica. Perché gli aventiniani non si accontenteranno certo di vaghe promesse, di rassicurazioni o di pacche sulle spalle, vorranno avere gli strumenti per poter incidere sulle scelte del partito. E questo vuol dire o rivoluzionare la composizione di Assemblea Regionale, della Direzione e, soprattutto, della segretaria regionale certificando un nuovo congresso “per cooptazione” e/o costruire strumenti che affianchino gli organismi statutari nelle decisioni più importanti (linea politica, nomine, incarichi, candidati, liste e quanto fa potere).Altrimenti, se le concessioni del segretario non saranno soddisfacenti o venissero catalogate come “fittizie”, il Pd umbro avrà un governo ufficiale e un governo ombra.
Nascerà quel partito parallelo che ha già incominciato, con la recente iniziativa di Gubbio, a far vedere che ha le truppe e gli strumenti per poter contrastare “la monarchia assoluta” di Bori. Ma c’è un rischio ancora più grande ed è quello che la Direzione Nazionale , alla fine, imponga la sua soluzione, dichiarando una pace che prepara la guerra.
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