Venti di guerra nella sanità ospedaliera e universitaria perugina. Il pomo della discordia questa volta è la nomina a direttore generale della struttura complessa nota come ‘Miama’, da parte dell’apposita commissione, del professor Matteo Pirro, 43 anni, che è stato allievo del professor Mannarino. Pirro ha battuto le candidature del professor Paolo Gresele (arrivato secondo), Ordinario all’Università di Perugia, e del professor Vaudo (piazzatosi terzo), che nel frattempo è stato comunque nominato direttore della struttura complessa a Terni.

Il malumore per la scelta della commissione, sulla quale c’è aria di ricorsi, è che per la prima volta ad essere nominato direttore di una struttura complessa non è un Ordinario universitario. Anzi, per la precisione è la seconda volta, ma nella precedente – all’epoca era rettore dell’Ateno umbro Francesco Bistoni – la decisione della commissione fu ribaltata perché fu accolto dalla giustizia amministrativa il ricorso dell’Ordinario che era stata esclusa.

Innumerevoli, come si può immaginare, le dietrologie che circolano nell’ambiente. Sta di fatto che il mondo sanitario ospedaliero e accademico sono in ebollizione, mettendo legna sul fuoco su una situazione non idilliaca della Scuola di Medicina.

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