Omicidio Meredith - I familiari: "Confidiamo nella giustizia italiana"
di Armando Allegretti
PERUGIA - Composti come sempre, i familiari della giovane Mez, anche il giorno dopo la sentenza d’appello che ancora lascia qualche dubbio su chi realmente abbia ucciso la loro ragazza di 21 anni. Stamattina parlano in conferenza stampa la madre Arline, la sorella Stephanie e il fratello Lyle. Composti e immobili: “Finché non si conosce la verità non possiamo perdonare nessuno” dice Stephanie. “Finché non si conosce la verità sarà molto difficile che ci possa essere un contatto con Amanda. È stato uno choc. Siamo molto delusi dalla sentenza. Perché non abbiamo nessuna risposta”. In seguito Lyle formula la domanda che tutti si sono fatti appena si è saputa la sentenza: “Se Amanda e Raffaele sono stati assolti ci chiediamo allora chi ha collaborato con Guede, condannato per concorso in omicidio in via definitiva, all’omicidio di Mez?”
“Ieri è stato un giorno molto difficile, abbiamo accettato il verdetto, i Pm hanno detto che faranno appello in Cassazione e noi supporteremo ancora la ricerca della verità. Così Lyle, il fratello di Mez,, in una dichiarazione a nome di tutta la famiglia, il giorno dopo la “sentenza bufera” che ha assolto i due ex fidanzatini. “Per noi è importante continuare a credere nella giustizia italiana, anche perchè la sentenza è ancora appellabile”: lo ha affermato la sorella di Meredith Kercher, Stephanie, parlando a nome di tutta la famiglia. “Siamo convinti che c'è ancora tempo e modo per accertare la verità” - ha detto Stephanie.
"Senza verità sarà difficile incontrare Raffaele Sollecito, Amanda Knox e le loro famiglie” – ha continuato Stefanie Kercher. Intanto a il fratello di Mez continua a chiedersi “'Se ieri hanno rilasciato Amanda e Raffaele, oggi noi ci chiediamo chi è che ha collaborato con Rudy Guede ad uccidere Meredith?”. “Oggi la nostra ricerca della verità continua”. “La mia famiglia non vuole vedere in prigione innocenti ma resta l’interrogativo: se Rudy Guede è stato condannato con l’accusa di omicidio in concorso, chi sono gli altri?” – questo è l’interrogativo lanciato dal fratello di Mez, Lyle, stamattina in conferenza stampa.
“Siamo grati al popolo italiano per il supporto che ci hanno riservato. Ma non solo agli italiani, anche a tanti altri paesi, anche gli Usa”, ha concluso il fratello di Meredith.
Arline, la Mamma di Mez, invece parla degli strascichi che la vicenda porterà con sè: “Credo ad Amanda quando dice che ha subito uno shock per questa vicenda. Mia figlia è stata uccisa nel posto che riteneva più sicuro, la sua camera e in quella casa viveva anche Amanda, quindi le credo quando dice che è scioccata. Da questa vicenda nessuno esce immune, neanche Amanda.” “Fatto sta che mia figlia non tornerà a casa...” – ha concluso.
Spazio in seguito anche al legale della famiglia Kercher, l’avvocato Francesco Maresca che ha detto: “fino a 24 ore fa avevamo una sentenza di condanna. Con le stesse prove giudici diversi hanno interpretato in senso opposto la vicenda. Per questo attendiamo di leggere le motivazioni che hanno portato al ribaltamento della sentenza di primo grado”. L'avvocato ha sottolineato come questo tipo di ribaltamenti sia “tipico dei processi indiziari, come avvenuto ad esempio nel caso di O.J.Simpson”. In particolare, il legale si è detto perplesso sul fatto che Amanda Knox sia stata assolta per l'omicidio ma condannata per la calunnia nei confronti di Patrick Lumumba. “Per me - ha detto Maresca - la calunnia difficilmente si può staccare dall’ipotesi accusatoria, vedremo dunque come questa circostanza sarà motivata dai giudici. In ogni caso, rispetteremo il giudizio”. Il legale ha chiarito che un eventuale ricorso in Cassazione spetti alla Procura. “Come parte civile - ha concluso - abbiamo un ruolo particolare e ovviamente continueremo a seguire il caso”.
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