di bnc

PERUGIA – Dopo la lunga richiesta di tempo da parte dei tecnici per (ri)analizzare i Dna di Amanda e Raffaele trovati sia sulla presunta arma del delitto che su un gancetto di reggiseno, domani riprenderà il via il processo in Appello per la morte di Meredith Kercher. In aula sarà ascoltato un testimone molto particolare: quel Mario Alessi, gia condannato per l'omicidio di Tommaso Onofri, che è stato compagno di cella di Rudy Guede a Viterbo, il terzo condannato per l’omidicio Metz.

Alessi agli avvocati di Sollecito – Mauri e Bongiorno – ha riferito che "Rudy aveva chiesto a Meredith di avere un rapporto sessuale a tre. Nella casa c’era lui con un suo amico. Poi è andato in bagno ed ha trovato l’altro che aveva iniziato la violenza. Rudy a quel punto, con la ragazza con la schiena per terra, che la teneva il suo amico ed era seminuda, si è messo in ginocchio con le gambe divaricate sopra la ragazza; dopo di che a prendere il posto dell'amico è stato Guede, che la teneva come se fosse in ginocchio tenendola per le braccia con un ginocchio appoggiato sulla schiena”. Poi sarebbe scattato qualcosa nella testa di Guede, secondo Alessi: “Ha tirato fuori un coltello del tipo avorio e l'ha iniziata a colpire, ha visto le mani insanguinate e l'ha mollata. Poi ha cercato qualcosa per tamponare le ferite e il suo amico ha detto: finiamola sta (e qui riferisce di un insulto, ndr), altrimenti ci fa marcire in carcere. E l'ha finita con diverse coltellate, poi è scappato mentre Rudy è rimasto fino a che l'ha sentita respirare, poi è andato via". La seduta di domani esaminerà anche altri quattro detenuti che hanno avuto a che fare con Guede a Viterbo.

 

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