PERUGIA - Musica e prosa nella stagione 2011-2012 del teatro Cucinelli di Solomeo. Si comincia il 30 settembre con Lady Gray, riflessione sull' identita' femminile di Will Eno, con Isabella Ragonesi, e si chiude il 15 maggio 2012 con Giulio Cesare di Haendel: l'esecuzione e' dell' Accademia Hermans, con Roberta Invernizzi, soprano, che cantera' le piu' belle arie di Cleopatra.

Questi gli spettacoli di prosa: ''Oscar e la dama in rosa'', con Amanda Sandrelli; il classico ''Amleto'', nella regia di Maria Grazia Cipriani; ''Todo el Amor, ovvero le liriche di Neruda e Lorca con Michele Placido voce recitante e le musiche di Piazzolla e Gardel; ''Un nemico del popolo'', di Ibsen, con Gianmarco Tognazzi; ''Radio Arco'', con Peppino Mazzotta, universalmente noto come l' ispettore Fazio dei racconti televisivi di Montalbano.

Nel cartellone della musica spicca una produzione originale del Tsu e della Fondazione Cucinelli, ''Passione'', viaggio attraverso la rappresentazione della ''Passione di Cristo'', in cui musica e danza hanno il compito di mostrare l'immenso dolore patito sulla croce. Ancora per la sezione musica, un curioso concerto ''Da Parigi a Londra'' con l' Ensemble Fantini; un programma di cantate, arie e tarantelle dell' Italia tra 600 e 700 con la Confraternita dei Musici; una riscoperta di lavori cameristici sottovalutati da parte del Quartetto d'archi della Scala. Interessante ripescaggio e' quello di Adriano Banchieri, di cui sara' rappresentato ''Il festino del giovedi' grasso'', che si inquadra in un genere, la commedia armonica, di grande successo nel 600 e di cui Banchieri fu uno dei principali esponenti.

Infine, un concerto ''Da Venezia a Londra'', incentrato sulle cantate italiane di nazionalita' (Vivaldi) o per stile (Haendel). Affascinante si preannuncia ''Senza confini'', concerto-spettacolo di e con Moni Ovaia che associa musica e parole per offrire, con un recital di canti, storie, musiche rom, sinti ed ebraiche, un piccolo ma appassionato contributo alla battaglia contro ogni razzismo, mentre certamente insolito e' Dervish, in cui il celebre artista turco Ziya Azazi reinterpreta in chiave contemporanea la tradizione delle danze Sufi. Da segnalare anche uno spettacolo di musica e danza, Opera I: la coreografia di Diana Ferrara dara' vita ad un ''caleidoscopio danzato'' nel quale i giovani ballerini della Compagnia Astra Roma Ballet saranno gli interpreti delle ''Danze'' delle Suite di Bach e Telemann, la cui lettura filologica e' affidata all'Accademia Hermans.

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