Morti bianche - Vasco Cajarelli: "Il ricatto del lavoro, purchè sia"
di Armando Allegretti
PERUGIA - E’ di poche ore fa la notizia dell’ennesimo incidente sul lavoro che è costato la vita ad un giovane operaio romeno di 27 anni. Ed è invece di pochi giorni fa la notizia che la Regione, e i sindacati si sarebbero prodigati per incrementare il fondo per i familiari delle vittime degli incidenti sul lavoro. Fatto sta che sembra che le notizie vadano di pari passo e che quotidianamente la cronaca continua ad arricchirsi di sciagure del genere.
Vasco Cajarelli, segretario regionale e anche responsabile della sicurezza sui luoghi di lavoro per la Cgil, c’aveva visto lungo tempo addietro aveva infatti sollevato il problema ricordando di aumentare la sicurezza sui luoghi di lavoro per prevenire il fenomeno delle morti bianche.
Oggi Cajarelli ha riferito ad Umbrialeft che “non ci sono parole in merito all’ennesima sciagura avvenuta stamattina, questo (incidente n.d.r) ci ha portato a superare la soglia degli incidenti del 2009”. Cajarelli ha sottolineato anche che “con la crisi che avanza anche la sicurezza viene meno, non è un caso che la percentuale degli incidenti e dei morti sui luoghi di lavoro riguarda per lo più giovani ed extracomunitari che vivono di per se già una situazione precaria”.
“La curva degli incidenti sul lavoro – ha concluso Vasco Cajarelli – continua inesorabilmente a crescere e ad oggi ha subito una dura impennata”.
Intanto la Cgil, sulla questione, ha detto: "La morte del giovane lavoratore rumeno avvenuta oggi, 9 novembre, in un'azienda agricola di Papiano (Pg), porta a 18 il numero di morti sul lavoro dall'inizio dell'anno nella nostre regione, già al di sopra, dunque, dei dati relativi al 2009 e al 2010, il tutto mentre l'occupazione si contrae e dilaga la cassa integrazione".
"Ma al di là dei tristi conteggi - continua - , quest'ennesima morte evidenzia ancora una volta come a pagare, anche con la vita, siano sempre i lavoratori più deboli, in questo caso un giovane immigrato rumeno. La magistratura naturalmente appurerà cause e responsabilità del caso specifico, ma ci è impossibile non osservare, in linea generale, come il dilagare nel mondo del lavoro di situazioni di precarietà e ricatto portino sempre più spesso ad epiloghi drammatici. Il ricordo della tragedia di Barletta è ancora fresco nelle nostre menti".
Da qui la denuncia corale del sindacato: "E allora, denunciamo ancora una volta l'inspiegabile calo di attenzione che si riscontra da parte del Governo e più in generale della società tutta verso il fenomeno delle morti sul lavoro. Appare sempre più evidente, infatti, che in un momento di grande difficoltà quale quello attuale, sia necessario rimettere al centro non i mercati, non le borse, ma le persone e il loro lavoro. Questa dovrebbe essere la vera priorità della politica.
Nel chiedere un cambio radicale di passo e di atteggiamento verso questa vera e propria piaga, la Cgil dell'Umbria e la Camera del Lavoro di Perugia si stringono attorno ai familiari e agli amici della vittima".
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