PERUGIA - “Seguire l'esempio del Consiglio regionale dell'Abruzzo affinché venga istituito un apposito tavolo tra tutti i soggetti interessati per l'individuazione di un tracciato del metanodotto alternativo a quello della dorsale appenninica”. È questo in sostanza quanto ha ribadito oggi in Seconda Commissione, Orfeo Goracci (Prc-Fds), firmatario insieme al suo collega di partito Damiano Stufara e ai consiglieri dell'Idv, Oliviero Dottorini e Paolo Brutti (primi firmatari), di una mozione con la quale, principalmente, si chiede di impegnare l'Esecutivo di Palazzo Donini a intervenire presso il Ministero competente e la Snam Rete gas per ottenere la revisione del progetto chiedendo anche conto del perché non sono state prese in esame possibili soluzioni alternative, anche in considerazione di corridoi infrastrutturali già esistenti. L'auspicio contenuto nell'atto riguarda anche la convocazione di una seduta straordinaria della Conferenza Stato-Regioni dove poter dar luogo ad approfondimenti sul progetto in questione.

La mozione, approdata nelle settimane scorse in Aula e rimandata nuovamente in Commissione per ulteriori approfondimenti sul progetto, ha visto stamani la presenza a Palazzo Cesaroni dell'assessore regionale Silvano Rometti il quale ha ribadito come “la Giunta ha già espresso la propria posizione attraverso una precisa delibera nella quale è stato tenuto conto dell'iter che ha seguito il progetto e che ha attraversato tutta la scorsa legislatura dove è stato dato luogo ad un confronto diretto con il territorio e quindi con i vari Comuni interessati. Di questo – ha rimarcato Rometti - dobbiamo tenerne conto riservandoci tuttavia piena libertà di azione in merito al nostro parere sull'opera che siamo tenuti a dare in sede di Conferenza Stato-Regioni, la sede cioè chiamata ad autorizzare in maniera definitiva il progetto. E sarà proprio lì – ha assicurato l'assessore - che esprimeremo il nostro parere dopo aver sentito quello delle altre Regioni interessate dal tracciato con le quali continuo a mantenere contatti costanti. Certamente valuteremo la possibilità di intervenire ulteriormente per migliorare il tracciato proposto”.

Per dichiarandosi disponibile a ragionare “di eventuali modifiche al tracciato che possano eliminare particolari problemi”, il capogruppo del Pdl, Raffaele Nevi ha sottolineato come la sua parte politica “non sia ideologicamente contraria all'opera. Per l'ennesima volta – ha osservato -, su un tema importante e delicato come questo notiamo un nuovo scontro all'interno della maggioranza fra Rifondazione comunista e il Pd e la Giunta regionale, a dimostrazione che anche su questo tema, come in altri, questa maggioranza non sta più in piedi, mettendo a rischio lo sviluppo dell'Umbria e, in questo caso, dell'Italia”.

“Riunione non entusiasmante” l'ha definita Orfeo Goracci perché “dopo quanto approvato dall'Abruzzo e in Commissione Ambiente della Camera dei deputati, che hanno invitato tutti i soggetti interessati all'opera ad attivare un tavolo utile ad individuare un altro tracciato, credevo che l'Umbria, nelle sue componenti, a partire da quelle di Governo, avesse una strada più facilitata. Continuo a non capire l'utilità di questa opera devastante per il territorio e il motivo per il quale ci si chiuda senza volere, in maniera serena e tranquilla, aprire a soluzioni alternative e possibili riguardo al tracciato. Vedremo se, attraverso contatti più diretti e ravvicinati all'interno della maggioranza sia possibile trovare un punto di caduta. Al momento il giudizio sulla gestione della vicenda non è positivo”.

Sul passaggio di questa infrastruttura in una parte del territorio regionale ha espresso contrarietà, attraverso la presentazione di una specifica mozione, anche il capogruppo della Lega Nord, Gianluca Cirignoni che anche oggi ha ribadito la necessità di prendere in considerazione altri tracciati “dove l'opera avrebbe minore impatto, come già previsto per altri gasdotti, opere per le quali sono stati raddoppiati tracciati sulla stessa linea e fatti passare sotto il mare”. Il capogruppo leghista ha quindi fatto sapere di voler presentare una interrogazione a risposta scritta con la quale chiederà alla Giunta regionale se verranno previste misure compensative ed indennizzi, che non siano soltanto quelli riguardanti la risistemazione della ferita procurata al territorio, per i comuni interessati dal passaggio dell'infrastruttura. L'opera – ha rilevato ancora l'esponente del Carroccio - non è strategica per l'Umbria, ma per portare il gas da altre parti. Per questo è importante sapere, anche per valutare l'operato della Giunta, se sul piatto ci saranno misure compensative per il territorio”.

Nel corso della discussione, Lamberto Bottini (PD) ha sottolineato l'importanza di approfondire il passaggio del tracciato nel territorio umbro senza mettere, tuttavia, in discussione l'opera. “É importante – ha detto – individuare il migliore tracciato possibile all'interno della discussione che avrà luogo nella Conferenza Stato-Regioni”.

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