Magione-PG. Presentato stamattina progetto ampliamento discarica Borgo Giglione
Raggiungere la percentuale del 65% di raccolta differenziata anche attraverso campagne di informazione più mirate, attuazione di un virtuoso sistema di riciclo dei materiali differenziati, miglioramento della viabilità in conseguenza dell’ampliamento della discarica, costituzione di un ATI regionale che dia indicazioni univoche sulle modalità di smaltimento rifiuti per tutti i Comuni, sono alcune delle indicazioni sulle modalità di affrontare il problema rifiuti emerse nell’incontro che ha avuto luogo questa mattina a Magione in occasione della presentazione del progetto di ampliamento della discarica di Borgo Giglione di proprietà del comune di Magione.
Ad aprire la mattinata il presidente di TSA, Carlo Tamburi a cui hanno fatto seguito la presentazione del progetto da parte del direttore di TSA, Luciano Sisani e gli interventi del presidente della Conferenza dei sindaci del Trasimeno, Massimo Alunni Proietti, del vice sindaco di Perugia, Nilo Arcudi; Giuseppe Sassaroli, direttore generale di GESENU, dell’assessore regionale all’ambiente, Silvano Rometti. Ampia la partecipazione dei cittadini soprattutto di quelli residenti nell’area in cui la discarica è collocata.
La discarica di Borgo Giglione, come ha ricordato il direttore di TSA, entra in attività nel 1995 con una volumetria autorizzata di 600mila metri cubi destinati allo smaltimento di rifiuti solidi urbani provenienti dal bacino di raccolta delle aree del Trasimeno-Corciano.
Nel 2012 si è arrivati al completamento del volume autorizzato anche se, in questi anni, in quest’area, si è avuto un notevole incremento della raccolta differenziata tanto da essere considerata una delle zone più virtuose, con un sistema di raccolta che ha fatto da esempio per altre zone.
L’impianto, sin dal momento della sua entrata in esercizio, è stato sottoposto ad un continuo monitoraggio ambientale così come predisposto da ENEA, attività di controllo condotta dalla Provincia di Perugia e dall’agenzia ambientale ARPA.
Il Piano d’ambito ATI2 aveva già previsto un’insufficienza degli impianti per lo smaltimento finale che ha portato al progetto definitivo di ampliamento che consentirà, sempre nella stessa area, una volumetria aggiuntiva di 930mila metri cubi.
Come ribadito nei diversi interventi la discarica, così come gestita fino a ora, non sono emersi, in questi diciassette anni di funzionamento, danni all’ambiente sia per quello che riguarda le acque sotterranee, suolo, acque superficiali e vegetazione.
Con l’ampliamento della discarica, che servirà i ventitrè comuni dell’ATI2 che vede comune capofila Perugia, i controlli previsti passeranno dagli attuali 240 annui a circa cinquecento controlli annui proprio per garantire la massima efficienza dell’impianto, a cui si aggiunge un impianto bioreattore per la frazione umida che ne consentirà lo smaltimento con un sistema in linea con quelli più all’avanguardia a livello europeo. I rifiuti organici, che rappresentano la parte più significativa, verranno stabilizzati per via anerobica, cioè in un ambiente chiuso con vantaggi dal punto di vista ambientale e dei trasporti.
Con questo ampliamento la discarica potrà funzionare fino al 2022 dopodichè, come ha sottolineato anche il sindaco Massimo Alunni Proietti, si dovrà pensare a modalità differenti tra le quali non è da escludere la realizzazione di un termovalorizzatore.
Ribadite dall’assessore Rometti la necessità di incrementare la raccolta differenziata lavorando maggiormente sul riutilizzo, che già attualmente avviene come prassi consolidata per alcuni prodotti quali il vetro nella vetreria di Piegaro o la carta a Trevi. Mancano ancora strutture, ha sottolineato, che potrebbero essere realizzate anche in Umbria, per il riutilizzo di altri materiali quali la plastica. L’assessore ha poi evidenziato il problema della viabilità nella zona della discarica per il quale si cercheranno adeguate soluzioni e la volontà, domani si terrà una riunione in Regione con tutti gli ATI, di andare alla costituzione di un ATI unico che affronti in maniera univoca il problema dei rifiuti con un’ottimizzazione degli impianti.
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