Di Franco Cesario

ASSISI - Lunghi fa outing sulla differenziata ma da buon democristiano cerca di condividere le colpe del gravissimo flop, in un settore divenuto vitale, con tutti quelli che può infilarci dentro. Questa ammissione di fallimento deve essere proprio totale se perfino l’arrogante (sia nel governare che nel non ammettere mai un errore) destra assisana fa autodafè!

Chi dovrebbe cambiare le cose e portare a casa percentuali decenti se non coloro che amministrano? Se la raccolta non è porta a porta è colpa della calura estiva o di scelte precise? È credibile affermare che la responsabilità è da addossare anche ai nuovi parametri di calcolo della Regione (sic!)?

E se i cittadini non sono spinti a fare la raccolta differenziata è solo colpa, come dice Lunghi, della loro scarsa attitudine al riciclo?

Quando noi dell’opposizione abbiamo paragonato la nostra percentuale di raccolta differenziata a quella di Napoli ci hanno tacciato di insultare i cittadini assisani: e questo intervento di Lunghi allora cosa sarebbe?
Per incentivare la raccolta differenziata serve che il comune prenda decisamente il problema di petto: campagna martellante di sensibilizzazione, raccolta porta a porta e incentivi sostanziali per i cittadini.

Tutti sanno che soprattutto nelle frazioni più periferiche la raccolta differenziata è lasciata a se stessa; molte persone prendono armi e bagagli e vanno a gettare i rifiuti in altri Comuni.

Dove sono i controlli?
È ora che questi comportamenti non virtuosi vengano stigmatizzati nella giusta maniera e che non si sia conniventi.

Non siamo certo per la repressione ma insieme alle misure sopracitate serve anche un controllo effettivo delle Istituzioni se esse vogliono dimostrare di avere davvero a cuore il bene pubblico.  

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