PERUGIA - Violazioni amministrative relative alla mancata indicazione del prezzo sulle merci esposte al pubblico e all'omessa indicazione ''in modo chiaro ed inequivocabile'' del costo stesso sono state accertate dalla guardia di finanza del comando provinciale di Perugia. Rinvenuta anche merce posta in vendita nonostante fosse gia' scaduta.

Nell’ambito delle attività a tutela del consumatore, la Guardia di Finanza ha condotto una vasta operazione di rilevamento prezzi su tutto il territorio della provincia di Perugia. L'iniziativa è finalizzata principalmente a rilevare l'andamento e la dinamica dei prezzi di vendita al dettaglio, e i relativi ricarichi rispetto al prezzo di acquisto, anche in relazione al recente aumento dell'IVA.

Negli ultimi mesi le Fiamme Gialle Perugine hanno visitato circa duecento esercizi, tra macellerie e "grande distribuzione" (ipermercati e supermercati), rilevando i prezzi di vendita al pubblico. I dati raccolti si aggiungono a quelli già rilevati in precedenza e già sottoposti al vaglio dell'autorità per la sorveglianza dei prezzi ( cd. Mister prezzi).

La vasta operazione condotta sul territorio ha costituito l'occasione per un controllo più generale delle regole del commercio al dettaglio (etichettatura, esposizione dei prezzi ed esatta corrispondenza tra prezzi esposti e praticati, etc.), permettendo di accertare violazioni amministrative relative alla mancata indicazione del prezzo sulle merci esposte al pubblico e all’omessa indicazione in modo chiaro ed inequivocabile del prezzo di vendita al dettaglio, attraverso la preventiva verifica dell'effettivo possesso di tutte le autorizzazioni necessarie per la vendita al dettaglio.

I controlli svolti dai reparti del Comando Provinciale perugino hanno permesso di rinvenire tra i banchi di vendita anche generi alimentari - soprattutto latticini e alimenti surgelati - commercializzati oltre la data di scadenza. La merce è stata ovviamente sequestrata ed ai responsabili delle attività commerciali sono stati presentati i relativi verbali di contestazione per la violazione dell'art. 10 bis del D.Lgs. nr.109 del 27.01.1992 , che prevede l’applicazione di sanzioni da un minimo di 1.600 ad un massimo di 9.500 Euro.

 

 

 

 

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