Di Ciuenlai - “Confermandi te salutant”. E' questo il grido rivolto al segretario regionale del Pd Giacomo Leonelli da molti dei parlamentari eletti nella scorsa legislatura, prima di iniziare, sull'arena umbra, la battaglia finale per le candidature. In chiave Impero Romano, siamo al tempo di Commodo, perchè, anche qui l'imperatore (Leonelli) partecipa al combattimento ”tra i gladiatori”.

Questo grido, oltre che ad una sfida, secondo fonti romane, assomiglia tanto ad un patto di ferro tra di loro. C'è anche “uno schemino, con tanto di figurine” di questa presunta intesa. Vediamo questo “niente di nuovo sotto il sole” (nel senso che sono le cose che sono girate in queste settimane) : Collegi – Alla Camera Cardinali o Bocci a Perugia, a Foligno Giulietti, Rossi o Sereni a Terni, al Senato Cardinali o Bocci a Perugia e Sereni (se otterrà la deroga) o Rossi a Terni (il dubbio o, o sulle candidature è dato dal fatto che nei collegi sia della Camera che del Senato deve essere garantita la presenza femminile) - Proporzionale – Anna Ascani Capolista alla camera con un numero 2 scelto da Roma, al Senato Verini capolista con una donna di Terni al numero 2.

Il piano non è solo sulla carta, ma sarebbe supportato da pezzi da 90 come Franceschini, Fassino, Orlando e Veltroni. “E' una proposta – dice un sostenitore del progetto – che eviterebbe pericolose spaccature in un momento difficilissimo per il Pd. Una cosa positiva che aiuterebbe moltissimo il partito a vincere le pericolose sfide nei collegi”.

Ci sono però diversi punti, considerati deboli, di cui sono consapevoli i “confermandi”e ai quali si stanno attaccando i loro avversari : 

1) Gli esclusi sarebbero i renziani doc Nadia Ginetti (prevista come un possibile n. 3 in una delle due liste, assieme al marscianese Todini o ad un candidato di Foligno/Spoleto) e Leonelli. Una cosa che fa un po' a cazzotti con l'intento della segreteria nazionale tesa ad allargare il più possibile la presenza di “fedelissimi” nel prossimo parlamento.

2) Due candidati della corrente orlandiana sono considerati, nel quadro degli equilibri generali, eccessivi. E il “pollice verso”, viste le vicissitudini ternane, è puntato su Valeria Cardinali.

3) La deroga alla Sereni non piace perchè “rinnegherebbe qualsiasi ipotesi minima” di rinnovamento, visto che le riconferme, comunque, saranno la maggioranza dei nuovi eletti.

4) Gli equilibri territoriali sarebbero precari. Tre candidati dell'Alto Tevere sono troppi rispetto ai due di Terni, ad uno solo di Perugia ed, in pratica, a nessuno di Foligno/Spoleto. Occorre, dicono i contrari al presunto patto, riequilibrare.

La soluzione alle richieste che verrebbero direttamente dal segretario nazionale è semplice : Un renziano doc a Perugia (Leonelli?) e una renziana doc a Terni. A quel punto “il fiorentino” potrebbe contare su 4 eletti sicuri (o quasi) più gli altri “ (oggi)diversamente renziani”. La cosa non piace a molti dei “confermandi”. E qualcuno lancia un avvertimento alla Governatrice Catiuscia Marini indicata come il capo umbro di questa fronda. “Se la Presidente continua a percorrere una linea di contrapposizione e non di dialogo verso una scelta unitaria, responsabile e condivisa , un eventuale risultato negativo non potrà che riaprire una discussione anche sul Governo umbro, del quale lei è la massima espressione”.

P.S. - A complicare le cose c'è anche il ritornello di una vecchia canzone che continua ad essere cantato fino alla noia nei pressi di Piazza della Repubblica : “E Rometti dove lo metti, dove lo metti non si sa”.

 

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