PERUGIA - "Dobbiamo comprendere il senso della proposta di Ministero e Anas. Se si ha veramente intenzione di rivedere il tracciato individuandone uno più razionale e di minore impatto, non possiamo che prenderne atto e lavorare per correggere gli evidenti errori strategici. Il timore, tuttavia, è che si tratti soltanto dell'ennesimo escamotage per allontanare ancora di più la data di completamento dell'opera”. Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo dell'Italia dei Valori in Consiglio regionale, commenta la notizia dell'ennesimo rinvio per la E78, a seguito della proposta di Ministero e Anas di rivederne il tracciato.

“Il tavolo tecnico nazionale del 27 settembre – afferma Dottorini - dovrà essere l'occasione per chiarire i mille dubbi su un'opera che ha sempre visto amministrazioni locali e centrodestra fianco a fianco. Se si ha veramente il coraggio di abbandonare il pessimo tracciato individuato dalle amministrazioni locali, noi non faremo mancare il nostro supporto. Il rischio però è che Ministero e Anas non facciano altro che rispondere ad esigenze economiche, con l'intenzione di allontanare ancora di più la realizzazione dell'opera. Occorre riaprire invece la discussione sulle ipotesi di tracciato meno impattanti e più rispettose dell'ambiente, della storia e del paesaggio alto tiberino, compresa quella di alcuni noti e stimati tecnici locali, come l'ingegnere Giovanni Cangi e il professor Ermanno Bianconi. Quello scelto è un tracciato irrazionale, individuato solo per rimediare all'errore della Piastra logistica. Occorre rivederlo radicalmente. Ad essere danneggiata, altrimenti, sarà l'intera vallata e gli abitati di Cerbara, Selci e Lama subiranno una ferita insanabile, sacrificati sull'altare della Piastra".

"Non vorremmo – conclude – che si continuasse a forzare la mano e ignorare gli inviti e le proposte della società civile. Anche perché per i cittadini dell'Altotevere, a meno di improbabili sussulti di dignità da parte degli amministratori locali, oltre al danno ambientale e paesaggistico, si prospetta la beffa del pedaggiamento, accolto a braccia aperte dai sindaci di San Giustino e Città di Castello e proposto dal tifernate assessore provinciale Caprini. In questo caso le inadempienze del governo nazionale, che da sempre promette la realizzazione dell'opera senza stanziare risorse, trovano una straordinaria copertura da parte di chi dovrebbe difendere il territorio e non svenderlo a un governo che non sa più che pesci pigliare pur di fare cassa". 

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