Ikea, Regione annulli l’atto e proceda con la Valutazione di Impatto Ambientale
di Urbano Barelli*
PERUGIA - Con Determinazione dirigenziale n.7307 del 12 ottobre, pubblicata nel Bollettino ufficiale del 2 novembre, la Regione Umbria ha deciso di non sottoporre a valutazione di impatto ambientale (Via) l’insediamento Ikea senza alcuna motivazione, pur dettando ben diciassette prescrizioni.
Una di queste prescrizioni riguarda il fatto che l’area individuata è classificata come “di particolare interesse agricolo”.
Il problema più evidente dell’arrivo dell’Ikea in Umbria è infatti quello dei 28 ettari di terreno che verranno sottratti all’agricoltura per essere destinati a capannoni commerciali e parcheggi. Sarebbe stato meglio recuperare tre o quattro capannoni dei tanti inutilizzati a S.Andrea delle Fratte e rilanciare così quella zona industriale in forte declino, piuttosto che individuare una zona di particolare interesse agricolo vicina al Tevere dove ai 28 ettari dell’Ikea se ne aggiungeranno di sicuro altri con nuovi capannoni, altro cemento e altro traffico. Oppure si potevano scegliere terreni meno pregiati. Ma così non è stato.
Per fare luce sulle ragioni di tale scelta sbagliata, il 28 gennaio 2009 Italia Nostra ha presentato un esposto alla magistratura e l’indagine che ne è seguita ha individuato due indagati per corruzione e sarà quindi la magistratura a dirci quanto la scelta sia dipesa da interesse privati e dalla corruzione.
Per ora, di certo c’è colui che ha presentato l’istanza alla regione è la stessa persona che risulta indagata per corruzione e che l’insediamento Ikea ha un sicuro impatto ambientale altrimenti la regione non avrebbe dettato ben diciassette prescrizioni.
Nonostante ciò, la Regione ha deciso di escludere l’insediamento Ikea dalla Valutazione di impatto ambientale.
Il 22 luglio scorso, la Provincia di Torino ha dato parere negativo all’Ikea che voleva insediarsi nel comune di La Loggia perché “la localizzazione è proposta su aree classificate ‘agricole in contesto metropolitano’”. Un parere negativo per una zona che non è nemmeno di particolare interesse agricolo, come invece è quella di Perugia.
A Trieste l’insediamento Ikea ha rischiato la demolizione per non essere stato sottoposto alla valutazione di impatto ambientale.
A Vecchiano, in provincia di Pisa, l’arrivo dell’Ikea è stato contrastato dallo stesso Partito democratico che ha parlato di “colossale speculazione edilizia che non si è realizzata grazie anche alla nostra posizione ferma e determinata, senza cedere alle forti pressioni ricevute per la ‘popolarità’ di una proposta che è stata portata avanti con metodi fortemente discutibili”.
La determinazione regionale di esclusione dalla Via è immotivata e sbagliata e Italia Nostra ne ha chiesto l’annullamento d’ufficio per procedere con la Valutazione di impatto ambientale.
*Presidente Italia Nostra di Perugia
Mercoledì
02/11/11
21:00
Mi piacerebbe sapere se il Presidente di Italia Nostra ha presentato un qualche esposto alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti dell'Umbria che ha competenza in materia di tutela ambientale. Certo che arrivare a tali soluzioni con delle "determine dirigenziali" fa veramente preoccupare e poi il dirigente aveva titolo ad adottare tale provvedimento che forse può essere anche annullato dal TAR.
Compagno Mario
Mercoledì
02/11/11
21:14
Ho letto il BUR a cominciare da pagina 3121 e debbo dire che la non effettuazione della valutazione mi ha veramente preoccupato, comu pure il fatto che la decisione l'abbia presa un dirigente e non la Giunta regionale.
Controllate sul BUR al seguente link:
http://www2.regione.umbria.it/bollettini/consultazione.aspx?parte=1
Giovedì
03/11/11
11:08
In Umbria qualcuno prima o poi, si dovrà occupare della desertificazione di qualsiasi attività umana, fatta eccezione del respiro. Che triste fine che stiamo facendo! Neanche da museo resteremo, ma solo il silenzio tombale, perché non ci sarà più bisogno di polemizzare su niente.
Giovedì
03/11/11
18:35
Basterebbe andare a verificare chi sono i dirigenti dei vari enti pubblici, Regione in testa, che sono stati messi come responsabili dei vari settori. Matematici all'agricoltura, Filosofi alle foreste, psicologi non laureati negli uffici giuridici e poi spostati, periti meccanici alla promozione agricola, ecc... ecc...
Giovedì
03/11/11
18:48
senza contare gli indagati