GUBBIO - Riteniamo sbagliata la scelta fatta da Umbra Acque di prevedere il deposito cauzionale anche per i soli utenti morosi nel proprio regolamento e riteniamo ancora più sbagliata la scelta di applicare ora, dopo un periodo di congelamento ( forse determinato dalla paura di facilitare un esito positivo del referendum che però si è avuto comunque) questa tassa di autotutela. Bizzarro quando sembra che a difendersi debbano essere invece gli utenti.

Vorremmo sottolineare che non solo la dimenticanza o la vacanza come è stato scritto possono essere motivo di ritardo nel pagamento di una bolletta e che di questi tempi non è facile “ dimenticarsi” delle bollette, anzi, possono diventare un vero incubo . C’è bisogno di ricordare che molte famiglie non riescono più a far fronte regolarmente e con puntualità neanche alle spese per le bollette? Tra le decine di persone in fila agli sportelli di Umbra Acque magari ci sono pensionati al minimo, disoccupati, occupati che percepiscono lo stipendio un mese sì e due no, cassintegrati …?

Oltre alla contrarietà di principio c’è anche l’incredulità per il modo ed i tempi scelti. Ma ovviamente nella “Costituzione” di Umbra Acque c’è l’obbligatorietà del pareggio di bilancio!
Chiediamo con nettezza che tutte le istituzioni prendano atto , senza tentare “ furbate” , che sul tema dell’acqua bene comune si è mobilitata con successo , portando alla vittoria referendaria , una rete davvero plurale e trasversale di movimenti e associazioni , di cittadini/e e che in modo inequivocabile si è manifestata una volontà forte di cambiamento, di inversione di rotta rispetto a 20 anni di politiche liberiste dicendo che il modello di gestione privatistico è fallito e che l’acqua ma anche i servizi pubblici vanno governati come beni comuni.

Abbiamo detto e scritto con i referendum che l’acqua non è una merce, che è di tutti e non può essere privatizzata, che sull’acqua non si possono fare profitti.

Il centro della questione è questo, proprio dopo ed in barba all’esito dei referendum e a fronte di una così esplicita volontà popolare si vuole dimostrare concretamente che il potere anche a livello locale è solo nelle mani dei tecnocrati, dei manager, dei mercati, dei mercanti di finanza e di beni comuni ai quali la politica e le istituzioni fanno sempre più spesso solo da corte , legittimando anche le scelte più impopolari.
Vogliamo quindi ringraziare le associazioni dei consumatori e di difesa dei cittadini e soprattutto Federconsumatori per essere stata fattivamente ancora accanto ai cittadini, supportandoli concretamente con suggerimenti fattivi come lo schema di lettera per difendersi dall’aumento del deposito cauzionale.
Il Partito della Rifondazione Comunista – Circolo di Gubbio sostiene la battaglia contro questo ingiusto provvedimento e coerentemente intende supportare i cittadini che avessero bisogno di documentazione e di aiuto per la compilazione della lettera .

Ci si può rivolgersi anche al Partito della Rifondazione Comunista presso i locali del Circolo di Gubbio in l.go Domeniconi (Piazzetta Madonna degli Angeli) da martedì 16 agosto dalle ore 10.00 alle ore 11.00.

La segretaria                                                                                                                                      Katia Mariani

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