MILANO - IR Top, la società italiana specializzata nella consulenza in Investor Relations e Comunicazione Finanziaria, presenta i risultati di uno studio sulla crescita economica della “Green economy” sul mercato finanziario nell’ambito del Convegno “Crescita e Industria Green”, organizzato da TerniEnergia nella cornice di palazzo Mezzanotte a Milano.

“Il campione di aziende che operano nel settore “green” è ben rappresentato sul listino azionario italiano - spiega Anna Lambiase, Amministratore Delegato di IR Top -, benché non esista in Italia un indice azionario specifico per le società così selezionate. Le 13 società “green” hanno mostrato nel 2010 solidi fondamentali e risultati in forte crescita, segnando un +35% nell’incremento dei ricavi rispetto a una media europea del +25% con un livello di occupazione che vede oltre 7.000 unità impiegate. Elevate prospettive di sviluppo e di internazionalizzazione del settore spiegano la forte presenza di investitori istituzionali nel capitale delle società, che ammontano a 74, prevalentemente stranieri (72%) per un valore complessivo dell’investimento di 111 milioni di euro, pari al 15% della capitalizzazione complessiva del campione italiano. Tra gli investitori italiani più attivi si segnalano Eurizon, Symphonia e Gestnord, mentre tra gli stranieri DFA, Financiere de Champlain, Vanguard, Lemanik, HSBC, Julius Baer, Pharus e Wisdom Tree. Negli ultimi anni il mercato mondiale dei capitali ha assistito alla creazione di numerosi indici azionari, accompagnati dalla nascita di fondi comuni di investimento specializzati: è il segno di una evoluzione dell’industria green nei capital markets auspicabile anche per l’Italia, considerando che la percezione degli investitori del comparto vede nel settore un’opportunità per ottenere una crescita superiore nel prossimo decennio. Nel contesto italiano TerniEnergia e Terni Green, prossima alla quotazione in Borsa, avranno un ruolo fondamentale nei settori maggiormente rappresentati oggi sul mercato azionario italiano: fotovoltaico e waste management ”.

Lo studio ha analizzato i risultati economico-finanziari del 2010 e la presenza di Investitori Istituzionali nel capitale delle società quotate sul listino italiano e sui principali listini europei (Francia, Germania e UK).
Il criterio di costruzione del campione di analisi è stato l’appartenenza ai settori Renewable Energy e Waste & Disposal Services con capitalizzazione di mercato inferiore ai 600 milioni di euro.
Le società italiane incluse nel campione sono 13: Alerion Clean Power, Biancamano, Eems, ErgyCapital, Falck Renwables, Fintel, Greenvision Ambiente, K.R. Energy, Kerself, Kinexia, Pramac, Sadi Servizi Industriali e TerniEnergia.

Nei 3 paesi europei esaminati il campione ha incluso 112 società individuate sulla base della comparabilità del core business.

Nel 2010 è emersa una sostanziale crescita dimensionale di tutti i Paesi europei con un incremento mediano dei ricavi del 25% e dell’Ebitda del 16% rispetto all’anno precedente. L’Italia ha segnato una crescita superiore: +35% l’incremento del fatturato e +100% la crescita della marginalità.
Lo sviluppo strategico avverrà prevalentemente attraverso la diversificazione geografica in Est Europa o nei Paesi emergenti, la realizzazione di partnership strategiche sulla value chain per integrazione verticale, le acquisizioni per espansione all’estero e l’estensione in business green contigui.

Lo studio ha analizzato inoltre la composizione dell’azionariato delle società italiane. Il numero totale di investitori istituzionali ammonta a 74, prevalentemente stranieri (72%). Il valore complessivo dell’investimento è di circa 111 milioni di euro (15% circa della capitalizzazione complessiva delle società considerate). Il valore dell’investimento medio si attesta a 0,8 milioni di euro per un numero complessivo di 138 partecipazioni. Tra gli investitori italiani più presenti si segnalano Eurizon, Symphonia e Gestnord, mentre tra gli stranieri DFA, Financiere de Champlain, Vanguard, Lemanik, HSBC, Julius Baer, Pharus e Wisdom Tree.

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