Giornata di mobilitazione della Cgil a difesa del servizio sanitario pubblico
PERUGIA - Pubblico, universale e di qualità, queste le prerogative per un efficiente Servizio Sanitario Nazionale e per le quali la CGIL, si mobiliterà, venerdì 18 novembre, perché, afferma: “la Salute è un fondamentale diritto”. La giornata di mobilitazione nazionale rappresenterà un importante momento di protesta per chiedere discontinuità rispetto alle politiche del Governo Berlusconi, caratterizzate da tagli pesantissimi e super ticket, e accompagnerà lavoratori e lavoratrici, cittadini e cittadine verso la grande manifestazione per 'Il Lavoro' proclamata dalla CGIL per il 3 dicembre.
Molte le iniziative previste per venerdì a Terni dove il sindacato darà vita ad una serie di presidi e volantinaggi che interesseranno gli ospedali di Terni, Orvieto, Narni, Amelia, la sede Asl di via Bramante a Terni, il distretto sanitario di Orvieto (via Postierla), il centro salute di Orvieto Scalo, il centro salute di Fabro Scalo, quello di Colleluna e, ancora a Terni, i centri salute di via Giovanni XXIII e via Floriano.
Le proposte del sindacato. La CGIL, insieme alle categorie dello SPI e della FP, promuove questa giornata di mobilitazione e avanza al Governo e alla Conferenza delle Regioni una serie di proposte. Innanzitutto, spiega il sindacato, “il Governo deve adeguare il finaziamento per garantire i Livelli Essenziali di Assistenza in tutte le regioni e abolire i super ticket da 10 euro”. L'Italia, ricorda la CGIL, spende meno degli altri paesi europei, “bisogna invece colpire gli sprechi e le spese inappropriate”. Riconvertire la rete ospedaliera a favore dei servizi territoriali, i cosiddetti Centri Socio Sanitari del Distretto, i quali, secondo quanto proposto dalla CGIL, devono restare aperti 24 ore su 24, garantendo, con la presenza dei medici di base, le cure primarie, visite ed esami e fornendo i primi soccorsi ai codici bianchi e segnalazioni ai 118. Inoltre, la CGIL sottolinea la necessità di “rendere socialmente sostenibili i Piani di rientro”, ossia, “la possibilità di sostituire alcuni interventi 'punitivi' (tasse e ticket aggiuntivi e blocco delle assunzioni) con altre misure per ottenere un risultato economico corrispondente”.
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