Fiat. Cremaschi: “Minacce non nuove. La Fiat ha perso, è questa la verità"
Di Fabio Sebastiani
Cosa pensi di questo annuncio di Marchionne?
Il fatto che lui minacci di andarsene è una non notizia. E’ da quando ha aperta la vicenda di Fabbrica Italia a Pomigliano che ripete sempre la stessa cosa. Il punto è che non riesce a vendere una automobile. Non è capace di vendere dove invece si dovrebbe e in un regime di forte competizione. Sono anni che non investe più. Da anni noi della Fiom abbiamo detto che a quei livelli prima o poi avrebbe chiuso. E comunque la cosa che bisogna sempre sottolinea è che la Fiat ha già chiuso tre siti produttivi: Termini Imerese, Imola (Cnh) e Valle Ufita (Irisibus). La Fiat ha perso la sfida sulla competitività e ora vuole scaricare i costi sui lavoratori e sulla collettività.
Il sindacato chiede la convocazione da parte del Governo. Ma non è un po’ tardi?
Capisco che Susanna Camusso e Maurizio Landini per dovere istituzionale chiedano il confronto ma la cosa migliore sarebbe chiedere la restituzione dei soldi pubblici che la Fiat ha preso in questi ultimi trentanni.
Marchionne chiude e Monti nega il confronto sulle pensioni...
Monti e Marchionne sono la stessa cosa. Hanno ruoli diversi ma la pensano allo stesso modo. Sono accomunati dall’idea che bisogna fare ancora sacrifici per competere. Ma il risultatao è che la Fiat non compete. Il dato è che gli operai italiani hanno differenze clamorose di busta paga rispetto ai loro colleghi tedeschi, ma le Volkswagen si vendono le Fiat no. Monti e Marchionne sono espressione di quella tecnocrazia e managerialità che ha creato la crisi e ora pretende di risolverla.
Fonte: controlacrisi.org
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