(AVInews) – Perugia, 4 mag. – “Visto il mancato rispetto dell’accordo, che prevedeva una gestione unitaria dell’associazione e l’inserimento negli organi dirigenziali delle migliori risorse umane provenienti da tutto il territorio regionale, si è deciso di stare fuori da questi amareggianti giochi di potere. Pertanto, a dimostrazione che ci sono ancora persone il cui interesse primario non è la poltrona, ma l’esclusivo interesse dei cacciatori e della caccia, nel Consiglio provinciale perugino e nel regionale non ci saranno esponenti espressione delle sezioni più importanti dell’Umbria”. È un vero e proprio atto d’accusa quello che arriva dalla sezione comunale Federcaccia di Perugia nei confronti delle attuali dirigenze provinciale e regionale della Federazione italiana della caccia. Una dura presa di posizione che fa seguito alla divisione sorta in seno a Federcaccia in occasione del rinnovo del consiglio provinciale di Perugia, e che, dopo l’intervento dei vertici nazionali dell’associazione, sembrava essersi sanata con una stretta di mano e la decisione sottoscritta da entrambe le parti in lizza, appunto, di gestire in maniera unitaria e collaborativa l’associazione. “Come per magia, però – è questo il problema che viene sollevato dalla sezione perugina –, in procinto della scadenza della presentazione della lista del Consiglio regionale, del famoso accordo non vi è alcuna traccia. Ciò significa un mancato rinnovamento e l’esclusione di metà dei soci dalla gestione dell’associazione”.

Le sezioni escluse. A essere esclusi sarebbero, infatti, i rappresentanti individuati dalle sezioni di Perugia (circa 1.700 soci), Gubbio (600 soci), Umbertide (circa 300 soci), Corciano (250 soci), Deruta (110 soci), Collesecco (80 soci), Cascia (100 soci), Sant’Anatolia di Narco (100 soci), Torgiano (90 soci), Collazzone, Gualdo Cattaneo e altre sezioni più piccole. “Paradossalmente – denunciano dalla sezione Federcaccia di Perugia –, ci saranno invece coloro che alle elezioni comunali, come nel caso di Perugia, non hanno ricevuto il sostegno dei cacciatori. Gli stessi che, invece di accettare responsabilmente il responso delle urne e continuare a collaborare per il bene della Federcaccia, si sono alleati con i loro avversari storici pur di non perdere la poltrona”.

I rapporti con gli Atc. L’altro problema sollevato è relativo ai rapporti con gli Ambiti territoriali di caccia Perugia 1 e Perugia 2. “Nell’accordo – spiegano i federcacciatori perugini – si era anche deciso di sostenere unanimemente i due presidente uscenti degli Atc Perugia 1 e Perugia 2. Questo sostegno è stato dichiarato, anche a mezzo stampa, con un comunicato del neoeletto presidente provinciale di Perugia, ma purtroppo, da quanto ci risulta successo nell’Atc Perugia 1, nemmeno questo impegno è stato mantenuto”.

Le conclusioni. “Rassicuriamo tutti i federcacciatori – concludono dal Consiglio direttivo della Federcaccia comunale di Perugia – che faremo di tutto affinché in Federcaccia si torni a parlare di programmazione, gestione e trasparenza. Tra le priorità c’è la rivisitazione dei piani di lancio da condividere con tutti gli associati, piani che sino a oggi sono stati decisi sempre da pochi. Ci batteremo affinché la caccia e i cacciatori tornino al centro del lavoro da svolgere, contrasteremo con forza chi sta umiliando la nostra amata associazione venatoria con scelte personalistiche non rivolte al bene e agli interessi di tutti i cacciatori ma solo ai propri”.

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