PERUGIA - In Umbria prende avvio il progetto sperimentale “Family Help (persone in aiuto al lavoro di cura e a sostegno dei compiti delle famiglie)” promosso dalla Regione nell’ambito di un sistema integrato di interventi per favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Debitamente formati attraverso un corso organizzato dalla Regione, gli iscritti saranno chiamati a supportare i nuclei familiari che ne faranno richiesta ai propri Comuni, aiutandoli nelle attività legate alla gestione della casa, nella cura e l’educazione dei figli, nella cura degli adulti, ad esclusione delle prestazioni di tipo specialistico-infermieristico.

“Con l’elenco regionale di ‘Family Help’ - sottolinea la vicepresidente della Giunta regionale, con delega alle Politiche sociali, Carla Casciari - la Regione attiva una forma innovativa e qualificata di sostegno per dare risposte sempre più adeguate alle esigenze delle famiglie, allo scopo di agevolarle nel conciliare tempi di vita e di lavoro. Questo atto dà concretezza a una delle azioni ricomprese nella convenzione siglata con il Dipartimento per le Pari opportunità e allo stesso tempo – rileva – agisce per favorire nuove opportunità lavorative: all’elenco regionale, infatti, saranno ammesse persone disoccupate o inoccupate”.
“Le famiglie – spiega - potranno contare su voucher erogati dalla Regione Umbria per avvalersi dell’aiuto, qualificato, degli iscritti all’elenco ‘Family Help’ i quali svolgeranno una funzione di mediazione con la rete dei servizi, fornendo ulteriori servizi integrativi più flessibili e necessari all’espletamento dei compiti di cura propri della famiglia. A questo scopo, quando sarà disponibile la necessaria gamma di figure idonee e preparate, con un bando rivolto alle famiglie la Giunta regionale definirà le modalità di domanda e fruizione del sostegno”.

Tra i requisiti richiesti per l’ammissione all’elenco regionale “Family Help”, oltre allo stato di disoccupazione o inoccupazione, è richiesta un’età compresa tra i 20 e i 65 anni, la cittadinanza italiana o anche quella di uno Stato membro dell’Unione europea purché si abbia un’adeguata conoscenza della lingua italiana, il possesso almeno di un diploma di scuola media inferiore.

Le domande di iscrizione, corredate dal curriculum di eventuali esperienze formative e professionali sulle prestazioni di servizio per le quali ci si rende disponibili, dovranno indicare anche la preferenza tra servizi di cura per i minori (cura della persona, accompagnamento a scuola o ad attività sportive e di gioco, supporto nei compiti a casa, attività ludiche) e servizi di cura per adulti in difficoltà (oltre alla cura della persona, l’accompagnamento a visite mediche, commissioni pratiche, fare la spesa, attività ricreative).

La richiesta puo' riguardare anche entrambe le categorie di servizi, da cui sono escluse le prestazioni di tipo specialistico/infermieristico. Una apposita commissione, composta da dirigenti e funzionari dei Servizi regionali e componenti nominati dall'Anci e dall'Upi, verifichera' l'ammissibilita' delle domande e formulera' la graduatoria degli idonei, tenendo conto dei periodi di disoccupazione o di inoccupazione, dell'eventuale titolo di laurea e delle competenze acquisite attraverso formazione ed esperienze nella cura di bambini ed adulti. Le domande dovranno pervenire entro il 15 ottobre alla Regione Umbria – Direzione regionale Salute, Coesione sociale e Società della conoscenza – Servizio Programmazione socio assistenziale, in via Mario Angeloni a Perugia. Una apposita commissione, composta da dirigenti e funzionari dei Servizi regionali e componenti nominati dall’Anci (Associazione dei Comuni) e dall’Upi (Unione delle Province), verificherà l’ammissibilità delle domande e formulerà la graduatoria degli idonei, tenendo conto dei periodi di disoccupazione o di inoccupazione, dell’eventuale titolo di laurea e delle competenze acquisite attraverso formazione ed esperienze nella cura di bambini ed adulti.

Gli ammessi seguiranno un percorso formativo della durata di 32 ore, organizzato dalla Regione, che verterà sugli aspetti fondamentali relativi alla relazione e alla cura di minori e di adulti in difficoltà. L’attestato di frequenza costituirà titolo per iscriversi all’elenco regionale “Family Help”, che sarà messo a disposizione e gestito dai Comuni delle Zone sociali in cui è suddiviso il territorio regionale, tramite gli Assessorati alle Pari opportunità. 

 

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