Elezioni – Umbria “Cuore verde” d'Italia
Di Ciuenlai - Umbria cuore verde d'Italia. Da ieri L'accattivante slogan non è più riferito solo alle caratteristiche naturalistiche, ma anche all'assetto politico di questo territorio. Nei ballottaggi di ieri infatti la Lega di Salvini ha clamorosamente fatto il pieno di consensi vincendo in tutti e tre i grandi comuni che sono andati al ballottaggio (Terni, Spoleto e Umbertide).
Un solo dato per capire la portata del fenomeno. Il Carroccio non solo ha eletto i sindaci di Terni e Umbertide ma ha portato a casa il 50% dei Consiglieri comunali in palio. Adesso è ufficiale Il Pd è minoranza. La Regione e le Province sono a forte rischio. La sconfitta di ieri è, per certi versi, la più pesante della storia di questa parte politica, ormai distante anni luce dalla tradizioni della sinistra umbra.
Nella Terni delle acciaierie non è andata nemmeno al ballottaggio e ha dovuto assistere allo scontro tra Lega e Ms5. In 4 anni , nella città delle acciaierie,si passati dal 47% delle europee all'attuale 12%. Qualcosa deve essere successo; non vi pare.
A Spoleto le hanno provate di tutte, compresa “la vendita dell'anima al diavolo” (ha commentato un esponente dei democratici locali). Hanno scelto una candidata, rubata alla concorrenza (è stata assessore nella scorsa giunta di centrodestra) che aveva tutte “le figurine” della politica con un curriculum di buoni rapporti con la sinistra radicale e di Governo, con la destra e i “poteri forti” e con la chiesa. E visto al primo turno era andata maluccio (ha preso un terzo dei voti) hanno deciso di apparentarsi con una lista di “moderati” (molti dicono di destra vera) per poter partire in largo vantaggio al ballottaggio (60 contro 40). Ma non è bastato “svendere” principi, storia (C'è chi giura di aver sentito “i rigiri”del povero Pallucchi sulla tomba) e, permettetemi, decenza politica, per battere un avversario che gli stessi esponenti del centrodestra definivano “debolissimo”.
Infine Umbertide. Nella “Stalingrado” umbra (il Pci prendeva da solo più del 60% dei voti) la candidata dell'ex Senatore Giulietti (detto il “cocco della Governatrice") è stata umiliata .
Adesso voglio vedere se la dirigenza (si fa per dire) democratica continuerà a festeggiare per la ripresa di Passignano e la conferma di Corciano (dove il centrosinistra, è bene ricordarlo, è passato dal 79 al 55 %). “Cosa deve ancora accadere – mormorano alcuni esponenti democratici - perchè i responsabili di questo disastro si dimettano (a partire da quelli che vivono chiusi nei pochi palazzi del potere che ancora rimangono)”.
Quello che è certo che i risultati di di queste due domeniche di Giugno dimostrano che i sistemi di governo (o sistemi di potere se preferite) non riescono più a incanalare quel consenso di massa che faceva delle regioni rosse , al tempo della seconda repubblica, luoghi “bulgari” e proibiti alla concorrenza.
Il “gingillo” si è rotto e per accomodarlo c'è solo un modo : tornare a fare politica. Cioè a fare quello che l'attuale dirigenza di questo partito non sa fare o ha disimparato a fare. Continuando a seguire l'ideologia del “vincere per vincere”, in base alla quale si è disponibili a tutto e ad allearsi con tutti, anche con gli avversari e addirittura con i nemici pur di andare al potere, non si va da nessuna parte.
Ci vuole un altro progetto con valori e spinta ideale. L'idea della contaminazione, quella del Pd, è miseramente fallita e va superata e chiusa per sempre come una parentesi dolorosa . Adesso è il tempo di tornare alle identità forti. Altro che “nuovo centrosinistra”!
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