Edilizia - Zaffini: "Bene un maggior punteggio alle famiglie da tempo in lista"
PERUGIA - “Riconoscere un maggiore punteggio alle famiglie che restano in graduatoria per più tempo, senza ricevere l’alloggio popolare è un atto di buon senso che accoglie quanto proposto con la nostra mozione, sulla quale, auspico, si aprirà presto il dibattito in aula”. Ad affermarlo è il consigliere regionale Franco Zaffini, a margine della presentazione delle nuova proposta di legge sull’edilizia residenziale pubblica presentata ieri in Giunta.
Secondo quanto annunciato dall’assessore Vinti il disegno di legge varato dalla giunta accoglierebbe quelle indicazioni contenute nell’atto di Zaffini, secondo cui, chi non riceve l’alloggio, pur avendone i requisiti e rimanendo in graduatoria, deve beneficiare di un maggior punteggio ai fini delle successive assegnazioni.
“La stessa soddisfazione. Purtroppo – afferma ancora Zaffini – non possiamo esprimerla per quanto riguarda le norme più rigorose sui requisiti di cittadinanza. Attualmente – spiega – per presentare domanda per l’attribuzione di un alloggio popolare, occorre essere cittadini italiani oppure Ue o essere in regola con il permesso di soggiorno, tali requisiti però sono richiesti solo a chi formalmente è titolare della domanda, e non si estendono a tutto il nucleo familiare, dove, per nucleo familiare, si intende, non solo quello formato da parenti ed affini, ma anche da conviventi o coabitanti legati da rapporto di assistenza. Va da se – prosegue sempre il consigliere – che sollevare dall’obbligo di rispettare i requisiti di cittadinanza gli altri componenti del nucleo, equivale ad allargare le maglie di una partita, quella dell’edilizia residenziale, spesso ricettacolo di abusi e condizioni ai limiti della legalità e in molti casi oltre essi”.
“Mettere dei paletti precisi sui requisiti di cittadinanza da estendere a tutti coloro che sono beneficiari dell’alloggio, in quanto componenti il nucleo familiare – conclude Zaffini – non significa solo scongiurare situazioni di illegalità, ma soprattutto difendere chi è più debole ed aspetta, avendone pienamente i titoli, che gli venga riconosciuto il diritto di avere un tetto per la propria famiglia”.
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