PERUGIA - Continua l’impegno dell’Umbria per superare il Digital Divide. Il 28 ed il 29 settembre, rispettivamente a Perugia e Terni, è stata presentata, in due incontri promossi dall’assessorato alle Infrastrutture Tecnologiche Immateriali, la rete Wireless per l’Umbria. “Solo a luglio l’incidenza del divario digitale era del 17,9%. Oggi,afferma l’assessore regionale Stefano Vinti, grazie alla rete pubblica di telecomunicazioni “Umbriainrete”, questo è stato abbattuto dell’8%. C’è ancora da fare ma si va nella giusta direzione. Cosa significa meno 8% in termini numerici? Significa che siamo arrivati alla fornitura di servizi di accesso ad internet in banda larga alle utenze situate in 42 comuni umbri, 354 zone, precedentemente privi del servizio. 29 comuni per la provincia di Perugia, con 46.000 abitanti e 13 comuni per la provincia di Terni, con 11.500 abitanti. Vuol dire, cioè, altri 57.500 cittadini umbri”. L’iniziativa è stata finanziata dalla Regione dell’Umbria per 2.200.000 euro.

“L’impegno, sostiene l’Assessore Vinti, testimonia la convinzione che internet è una grande opportunità e deve essere garantito a tutti. In questo senso possiamo richiamare il rapporto McKinsey, pubblicato in occasione del G8 del maggio scorso, a cui fanno seguito alcune anticipazioni del focus richiesto alla Bocconi sull’Italia. Due i dati salienti: Internet crea occupazione, l’Italia è il fanalino di coda d’Europa. Risulta dallo studio che Internet, infatti, negli ultimi 5 anni, ha portato in paesi con economie solide, una crescita media del Pil del 21%, in Italia ci si ferma al 12%. Se passiamo agli effetti di Internet sull’occupazione, lo studio ci suggerisce un confronto Italia-Francia. Mentre in Francia il numero dei posti di lavoro creati arriva a 1.200.000, in Italia si arriva a 700.000. A queste cifre vanno tolti i posti perduti, ma il saldo rimane sempre positivo. In Francia ogni due posti perduti se ne creano cinque, da noi tre”.

“Emerge quindi, continua l’assessore, un’arretratezza dell’Italia ma, nonostante ciò, anche da noi l’utilità di internet sul piano economico è innegabile. Ma allora perché non si incentiva? Perché non se ne fa un volano di crescita? Siamo il paese che meno si avvantaggia della “risorsa internet”. Uno dei motivi sta certamente nella scarsa diffusione della banda larga e ancora meno della banda ultralarga. “E’ dimostrato che ogni 10% di aumento di penetrazione della banda larga, la ricchezza di un paese, in termini di Pil, cresce dell’1%. E ogni mille nuovi utenti di banda larga si creano 80 nuovi posti di lavoro” ha dichiarato il Prof. Francesco Sacco, economista della Bocconi.

“A ciò va aggiunto il gap culturale. E’ proprio questo probabilmente il problema più ostico da superare nel nostro paese, conclude Vinti. L’incapacità, cioè, di comprendere l’enorme potenzialità della rete, in particolare da parte delle piccole e medie aziende. Ciò vale anche per l’Umbria. Abbiamo di fronte una grande sfida e siamo ancora in tempo. Lavoriamo ed investiamo, come stiamo facendo in Umbria, sulla rete. Puntiamo alla eliminazione totale del Digital Divide, lasciamo che Internet svolga il suo ruolo trainante anche nello sviluppo economico”.

 

Condividi