Differenziata - Le sanzioni per i Comuni inadempienti. Presto rideterminate
PERUGIA - A partire dal primo gennaio 2012, per i Comuni che non avranno conseguito gli obiettivi minimi di raccolta differenziata (65 per cento per il 2012) e quindi sanzionabili, prevedere la possibilità di concertare un piano di rientro con la Regione atto a raggiungere gli obiettivi prefissati prevedendo la rideterminazione, la quantificazione o l'annullamento delle sanzioni nel caso di conseguimento dei risultati attesi. È questo, in sostanza il suggerimento contenuto nel parere della Seconda Commissione consiliare, votato all'unanimità, rispetto alla proposta di regolamento della Giunta regionale concernente la “Applicazione delle sanzioni ai Comuni che non avranno raggiunto l'obiettivo di raccolta differenziata, stabilito per ciascun comune dal Piano d'Ambito.
La richiesta formulata dal presidente del Cal, Leopoldo Di Girolamo, presente alla riunione dell'organismo consiliare si basava invece sulla proroga al prossimo 31 marzo 2012 dell'applicazione delle sanzioni ai Comuni inadempienti, “perché in questo ultimo periodo – ha detto Di Girolamo - molti Comuni hanno attivato ed incrementato la raccolta differenziata, e sono indirizzati verso l'allineamento con quanto previsto dal Piano regionale dei rifiuti. Il prossimo 31 marzo – ha aggiunto - scadono le concessioni di gestione in opera e quindi questo termine è utile per dar modo di vedere i risultati di questo impegno e anche per allinearci con le regole previste per le nuove gare”.
Soddisfatto per la condivisione unanime del parere, il presidente della Commissione Gianfranco Chiacchieroni (Pd) perché, ha detto, “dimostra una consapevolezza oggettiva e generale rispetto all'importanza di raggiungere un'alta percentuale di raccolta differenziata e sulla predisposizione di una politica dei rifiuti rigorosa e chiara per tutti i cittadini”.
Anche per il capogruppo del Pdl, Raffaele Nevi è importante che si proceda “per innalzare complessivamente i livelli di raccolta differenziata. Prendiamo però atto – ha rimarcato - di come la Regione abbia 'sballato' tutte le previsioni. Oggi abbiamo chiesto di inserire, nel parere, una clausola che preveda la verifica dell'esistenza di Comuni, i quali, indipendentemente dalla loro volontà, non hanno potuto raggiungere i livelli di raccolta differenziata auspicati. Per questo – ha concluso - la Regione non deve limitarsi a sanzionarli, ma deve schierarsi al loro fianco aiutandoli a superare i problemi incontrati”.
Nella legge regionale 11/2009 (“Norme per la gestione integrata dei rifiuti e la bonifica delle aree inquinate”) è previsto che, se a livello di Ati (Ambiti territoriali integrati) non vengono conseguiti gli obiettivi minimi stabiliti (65 per cento per gli anni 2012 e seguenti) sia applicata agli stessi Ati una sanzione da 2 a 5 euro per ciascuna tonnellata di rifiuti avviati a smaltimento in eccedenza rispetto ai suddetti obiettivi, tenendo conto della popolazione del Comune, della quantità pro-capite dei rifiuti prodotti e della quota di raccolta differenziata. A loro volta gli Ati ripartiranno la sanzione tra i Comuni che non hanno raggiunto l'obiettivo stabilito dal Piano d'ambito
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